lunedì 18 novembre 2013

Papa Banderas

In questi giorni assisto a un fenomeno sconvolgente, un qualcosa che ci rende - se mai ce ne fosse bisogno - del tutto consci di come una buona presentazione spesso incida addirittura sul contenuto.
Mi spiego meglio.
Io mangio la pasta. La mangio proprio, voglio dire... se sto senza per, boh, tre giorni? se sto senza tre giorni mi sento male. Si può quasi dire che ne sia dipendente.
Infondo, io credo, non sono l'unico.
Ora mettiamoci d'accordo: qual è la pasta più buona?
Hummm
Hummmmmm
Cioè io.. boh cioè... cioè boh!
Non lo so. Ecco. Che grande ignoranza, eh? Ovviamente non si può sapere tutto, però... però una cosa che mangio tutti i giorni come minimo devo sapere come si fa. Perché a ben vedere non so neanche come si fa, né da cosa. C'è il grano? la cuociono per farla indurire? come la modellano?
Aoh! non so niente della pasta! Quindi di conseguenza non so neanche quale mi piaccia di più.
Si, sulle forme ho delle vaghe idee. Con le vongole gli spaghetti, col pesto le trofie, con i fagioli pipe o pipette, con la salsiccia le penne ecc ecc
Sulle forme ho, in effetti, delle idee abbastanza chiare. Nel senso che so cosa vorrei. Ma sull'impasto? ci sarà qualche differenza, no?
Mi volete dire che in italia, paese di mangiapasta, nessuno sa come si fa la pasta e qual è la più buona?
Ecco, forse su qual è la più buona qualcosa sappiamo.
Io proverei ora a fare finta di essere per strada e chiedere a un signore qualsiasi, che va a fare la spesa, quale sia la pasta più buona.

- Signore, mi scusi, secondo lei qual è la pasta più buona?
- Belluscone!
- Come signore?
- Belluscone e bonolise guardo sempre pure gioco dei pacchi
- Signore, cosa dice?
- BELLUSCONE TANTE COSSE


Hum, parlare con la gente non è stata una buona idea. Allora mi sbilancio io e dico che, almeno nella percezione, la pasta più buona è la barilla.


Ma perché?
Ma come perché, voglio dire... aò ma che me prendete in giro? me lo chiedete pure?
cioè ma dai, ma che per davvero?
Che poi, alla fine, detto fra noi: non lo so mica perché. Diciamo che... diciamo che ho sempre saputo fosse così. Ecco.
Sì, certo, la pubblicità. La famiglia, gli spot mandati in fasce studiate, anni e anni di barilla e fiducia, le scatole curate, il nome storico, i prezzi un po' alti ma abbordabili, la varietà, la pubblicità ancora e ancora, e poi sempre la storia della fiducia e l'accostamento con simboli famigliari eccetera eccetera eccetera.
Insomma io ho sempre pensato che fosse la più buona senza: un perché : un percome : un confronto : un'analisi : senza alcun verso logico.
Sì, anche altre paste si pubblicizzano ma... vedete, quando una cosa ti entra dentro, quando dai per scontato, per ovvio, quando una cosa diviene un assioma, non stai a ragionare, non ci pensi neanche per sbaglio. Prendi la barilla e la compri.
E la barilla si è fatta una buona pubblicità. Non importa che sia davvero la più buona. Se hai la migliore immagine, se il tuo modo di apparire funziona, allora vinci. E la gente ti compra.


Poi c'è un altro marchio. Un marchio antico, direi quasi... mitico. Non hanno il copyright sull'Europa però provano a fartelo credere. Del resto l'Europa è in vendita e chiunque può guadagnarci qualcosa...
Comunque è un marchio davvero vecchio. E ultimamente, per così dire, era un po' in difficoltà.
Già. La sua immagine tirava poco. Facevano diciamo così fatica a coprirsi di una veste accattivante che fosse efficace e arrivasse con forza ai consumatori - abitudinari e non.
È il marchio Chiesa


Signori: un disastro. Un vero macello. Il loro uomo immagine nella passata gestione, l'imbonitore di folle designato, era davvero pietoso. Voce fioca, movenze aristocratiche, flemma e muso arcigno: da troll. Incomprenzipile e tetesco nela parlata.
E i tedeschi stanno sul cazzo a tutti, pensa tu.
Sontuoso e opulento nel vestire, tutto doro! sempre lassù, lontano, inarrivabile, astratto, vuoto: come il Dio di cui parlava.
E qualcuno deve essersi detto: - Signori, siamo nella merda. Il prodotto non tira più, non vende! serve una nuova immagine, pubblicizzarsi diversamente o finiamo tutti a lavorare!
- Eh, fratè - deve avergli risposto un collega di rosso vestito - qui il più aggiornato piscia nel vaso, dove lo troviamo uno che ci risolleva l'immagine. Pubblicità in tv non se ne può fare. Non più di così. Opere di bene, con sta crisi, non conviene. Il nostro pubblicitario, poi, neanche crepa, ma che fare? cosa fare?!
- Sai che c'è? c'ho un'idea. Nelle pubblicità, tipo quelle della pasta, ogni tanto l'attore cambia. Oggi c'è uno, domani un altro. A seconda del messaggio che vogliono dare. E se facessimo la stessa cosa?
E piano piano, con un po' di suspense, lo hanno fatto.
Perché poi, diciamocela tutta: in italia - ma non solo - tutti mangiano una fede. Proprio non se ne può fare a meno. In qualcosa devi credere, è come la pasta.
Ma la fede più buona qual è? e come si costruisce?
Mah, grosso modo... non so come si faccia, le ho sempre trovate tutte pronte. Bastava comprarne una e via. Io però, a essere onesto, ho sempre sentito dire che quella cattolica è la migliore. Perché? Mah, che domande, come perché. Intanto sono tutti cattolici. Poi io, da che ricordi, lo sono sempre stato. Si, proprio così: cattolico apostolico e pure romano.
Com'è fatta questa religione? hum, mah, devo dire che... che io, veramente, non è che lo sappia molto bene. Si, la seguo, ma sapere com'è fatta... no, no non lo so. Ma è la migliore. DAVVERO!

Così le riunioni di marketing sono andate avanti per scegliere il nuovo volto più o meno così.

- Ci vorrebbe uno che dice le stesse cose dell'altro, del tedesco, però...
- Però?
- Ecco, però che le dica meglio. Che faccia pause. Le pause piacciono. Come Celentano. Celentano è libero?
- No, ora lavora per mediaset.
- Allora uno che parla lento ma chiaro. Che dica poche cose ma ben definite. Magari uno spagnolo, con quella loro parlata sensuale. Voce sexy, calda, morbida, con le giuste pause. Magari Banderas. Lui è libero?
- No, mulino bianco.
- Allora diciamo uno così, tipo Banderas. E che dica di voler cambiare tutto, tutto!
- Cambiare tutto?!
- Ma no, tranquillo. Cambiamo solo lui. Già me lo vedo Banderas, voglio dire il nuovo papa, parlare con gli italiani. Ma siccome a me piace Banderas mi immagino lui. Però fai conto che sia il papa. Tanto è la stessa cosa.
- Che polli.

E via che è andata così. Alla gente piace.
Alla gente piace questo nuovo papa proprio come piace loro la pasta barilla. Alla gente piace la sua religione come piace loro la pasta in generale.
La gente si mangia la barilla e il papa e non fa domande. Sanno che è la cosa migliore e basta. fine. stop.
La gente sa cosa vorrebbe, diciamo che sulle forme del credo, come in quelle della pasta, ha le idee chiare. Ma sulla marca è un casino *manata in fronte*
E dopotutto quando ti convinci che una cosa è migliore, quando ti ci fanno credere, smetti di farti domande. Lo accetti e basta.

Cheppoi io c'ho anche parlato con la gente. Si, quella normale, quella che guarda la tv, che ha riscoperto il prodotto chiesa grazie al nuovo attore: Banderas. No, non banderas, volevo dire papa bergoglio. Che a dirla tutta sarebbero anche intercambiabili ma non si può.
Vorrei qui, infine, consultare di nuovo quella che è la vera forza del nostro popolo e carpirne la saggezza, quel sentimento puro che lo porta a scegliere quale pasta mangiare, che fede avere, chi votare: parlo della gente!

-Signore? signore?! senta ma... cosa ne pensa del papa? Obiettivamente la chiesa le sembra mutata nei suoi contenuti? Ha a suo parere colmato alcune lacune morali e, soprattutto, questo nuovo papa permetterà la formazione di uno stato pienamente laico?
- EVVIVA LU PAPA EVVIVA LU PAPAAAAA


Auguri.

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