mercoledì 22 luglio 2015

Mare

Un uomo abbronzato




Fa caldo, fa troppo caldo. Mi sveglio con la maglietta inzuppata di sudore. Non ho appetito. Non mi va di fare niente. Al pomeriggio prendo la bici e vado al mare. Anche l'acqua è calda; galleggio. Plom plom plom, faccio il morto. Tutto fluttua, gira. Quasi quasi non esco più dal mare, nuoterò verso gli scogli, mi faccio un po' le braccia. E poi cala anche la panza. Va beh, tanto pure stasera mi sfondo di birra, ma magari nuotando qualcosa smaltisco... che fatica. Le alghe puzzano, l'acqua è sporca perché troppo calma. Eccomi qui, sullo scoglio, da solo. Che palle. Ora me ne ritorno verso riva, striscio piano piano sul bagnasciuga e sto un po' a guardare le ragazze. Bah, sì, non c'è male. Quelle troppo carine mi stanno istintivamente antipatiche. Andate a fanculo.
Mi piace qualche difetto, e anche un po' di ciccia. Mi piace anche la cellulite. C'è più roba.
Certo che 'sti bambini però... che palle. C'è una bambina obesa che a 8/9 anni avrà già una seconda e non ha il costume. Ma come si fa a mandarla in giro così? Ora le butto qualcosa sopra io, è imbarazzante. E queste tre? ma guarda queste, madre e due figlie che giocano a carte sotto l'ombrellone. Età: indefinibile. Mica facile dare un'età a chi sta in costume. Direi 16, 20, 45. La sedicenne non ha preso il seno della madre, che sfigata. La ventenne, invece, ha due sfere perfette. Starebbero su allo stesso modo anche senza costume. E giocano a carte. Ma che cazzo dai.
Venite un po' in acqua. Ora le fisso. Giocano. Va beh...
Subito davanti a me c'è una signora in sovrappeso, avrà 50 anni. A occhio e croce direi che ha una settima, due tettone enormi scoperte fin quasi al capezzolo. Si vede proprio tutto, pazzesco. Ogni tanto si butta in acqua, poi esce, poi rientra. Fa così tutto il giorno.
Sugli scogli ci sono i bambini che pescano. Una volta le facevo anche io quelle cazzate, ora preferisco stare qui, fermo, immobile. Magari mi faccio un'altra nuotata.
La gente naviga sui materassini, qualche canoa si spinge fin dove l'acqua è buia. Adesso esco.
Doccia, collutorio per i punti in bocca, asciugamano e libro. Si legge bene qui, e non c'è molto casino.
Un po' di crema protettiva e via. Leggiamo. Ogni tanto detergo il sudore dagli occhi.
Al mare porto solo libri che possono essere sporcati, un po' di crema ci finisce sempre.
Ogni tanto mi guardo intorno. Toh! una senza reggiseno. Col marito e il figlio. Stranezze.
Bevo, ho l'acqua congelata, la bevo via via che si scioglie. Ah, che fresca.
Troppo fredda, mi fa sudare. Inizio a sentir caldo, finisco il capitolo e torno in acqua.
Una coppietta si bacia. Godetevelo finché dura. E dura poco, pochissimo, phuahuaha!
Ora passo e gli do un ceffone dietro la testa. Vai da un'altra parte a far finta che la tua vita abbia senso, puah! Tanghero!
Due ragazze, sui vent'anni. Una bionda alta e magra, l'altra mora, bassina, cicciotella. Mi passano vicino un paio di volte, poi si curvano sui loro cellulari. Io preferisco la mora, è più morbida, ma chissà di cosa stanno parlando tra di loro, probabilmente di cose che sono lontane da me come altre galassie, come universi irraggiungibili. Oh forse no, di certo non lo saprò oggi. La mora ha comprato un costume decisamente piccolo, o è dell'anno scorso. Sta sempre ad aggiustare, a tirare. Con un po' di fortuna qualcosa uscirà. Tanto io sto qui, non mi muovo.
E questi? eccoli qui, gli adolescenti che giocano a palla sulla riva. Ma andate a scopare porcamadonna invece ti tirarvi le pallonate, imbecilli. Che poi non si è mai divertito nessuno in quel gioco, lo fanno per adempiere a qualche strano rito sociale. Se mi arriva il pallone vicino glielo buco. Tanto sono più grosso di tutti loro messi insieme. Nuoto vah.
Bisogna che mi rinfreschi il più possibile così da essere in grado di superare la serata senza disperarmi troppo. Mi serve una scorta di fresco. Ma l'acqua è calda, a entrarci quasi non te ne accorgi. Pure quella della doccia è calda. Ecco una coppia multirazziale, lui è chiaramente nord africano, lei è bionda. Hanno anche generato un simpatico sgorbietto. Oibò, non mi va di arrabbiarmi.
Ogni tanto passano dei negroidi carichi di paccottiglie da vendere. Radioline, braccialetti, i bastoni per i selfie. Non li avevo mai visti dal vivo, allora esistono davvero.
Ai ragazzini non sembra vero di poter sentire le musiche dell'estate in spiaggia, guarda come si divertono i nuovi scemi coi prodotti dei negri.
Basta, sta cosa deve finire, ora esco e... e niente, aspetta però! la mamma con le figlie viene in acqua. Oh, bene, voglio proprio vedere. La ventenne ha un reggiseno arancione chiaro che si vede dallo spazio. Mio Dio! Mi sorprendo a essere un dilettante, non ho neanche qualcosa per fotografarle!
Sono totalmente impreparato a simili eventi, dovrò rimediare. Bon, vanno a largo, sanno nuotare. Io speravo più in una serie di saltelli nell'acqua bassa. Uff. Nulla va mai bene.
Tra l'altro sono già stanco. A dire il vero io stanco c'arrivo, farsi mezza città in bici è dura. Certe volte faccio fatica a tornare. Ma va bene così, bisogna buttare giù la panza.
Verso le sei del pomeriggio sull'acqua brillano strani codici segreti, a guardarli sembra tutto programmato. Tra un po' mi vesto e torno a casa. Non ho combinato NIENTE, nulla di nulla. Ho preso del sole, ho nuotato. Ho guardato. E basta.
Vale davvero la pena di venire qui tutti i pomeriggi? di certo in casa con questo caldo non si può stare, e poi, a dirla tutta, non ho di meglio da fare.
E quando uno non ha di meglio da fare, va al mare.