giovedì 7 novembre 2019

La via del berserk









Quando Cristo non volle più saperne dell'umanità, andò nel deserto.
Luke Skywalker si è ritirato sull'Isola. Budda poi, veramente seccato da tutto, si fuse con l'universo.
Spesso gli uomini fuggono. Ogni tanto va di fuggire pure a me. Già, ma dove andare. Deserti dell'anima o pianeti lontani a disposizione non ne ho. E non sono capace di annullarmi l'Io. Anzi, se mi fate un torto vi ammazzo per sempre. Quindi di nirvana proprio non se ne parla. E siccome la droga fa male e alle donne non piaccio, mi arrangio facendo una passeggiata. Una cazzo di passeggiata da qualche parte. Dove non ci siano troppi specchi magari. Lontano da strade trafficate. Vie di campagna, sentieri tra i boschi. Posti dove non puoi sederti da nessuna parte o ti insudici tutto il culo. C'è da sporcarsi il culo da quelle parti, oh sì. E da far spaziare lo sguardo.
I campi. Il cielo. Una collina lontana. Però, che palle. Eh? In effetti dopo un po' i paesaggi stufano. Ci sono gli orti dei contadini da derubare, d'accordo, e quello è un buon diversivo. Ma dopo un po' ti annoi e fai la cazzata più grande che puoi fare: metterti a pensare. Tipo come adesso.
Ma come, non ero fuggito proprio da quello? Va be'. Inutile lamentarsi.
Chissà quand'è che ho smesso di... Di? non ricordo. Va be'. Del resto... pensavo ai Berserk. Anche loro probabilmente cercavano un altrove migliore e persino una cafonata come il Valhalla era preferibile all'essere intrappolati qui nel tempo. Vorrei averlo anch'io un posto pieno di chiasso e gloria per cui morire in battaglia. E poi via! verso il Ragnarok. Sai che bastonate!
Altro che quella eterna rottura di coglioni del paradiso cristiano, dove canti in coro con gli angeli - da sobrio - per sempre. Io poi mi stufo subito di tutto, figuriamoci un infinito stare in paradiso dove non c'è niente, solo quelle cazzo di nuvole e manco puoi toccarle. No, decisamente il paradiso non fa per me. Oddio, se facessero suonare Bach... Per contro, invece, l'inferno è saturo di attività, tant'è vero che un mistico cristiano per descriverlo s'inventò questa formula: l'inferno esiste, ma è vuoto.
Perfetto, un altro spreco. E Dio paga. Ma in fondo coi danni che ha fatto che paghi pure.
Chissà cosa c'era prima che creasse l'Universo. Forse l'universo di qualcun'altro. O una stanza piccolina con una sedia al centro e ragni, ovunque ragni, e il Dio di prima seduto lì al centro infestato dai ragni. A Raskolnikov non piacerebbe. Certo sarebbe stata comunque una creazione più brillante della nostra. Come spero lo sarà anche la prossima. Non che me ne freghi qualcosa che il prossimo ciclo cosmico non sia una totale puttanata come questo. Anzi a me, onestamente... sarò mica una brutta persona?
No perché in effetti ci sono tante cose di cui me ne strafotto. Allora magari uno inizia a pensare di fare schifo. Ora che ci penso nell'antico testamento c'è un passaggio simile, si trova nell'Ecclesiaste. In pratica c'è sto tipo che si lamenta di tutto. E nulla cambia, e agire è inutile, e la conoscenza è dolore, e tutto è vanità e un inseguire il vento. Sembra il Cioran dell'età del bronzo. A un certo punto dice più o meno così: non voglio fare niente per evitare di lasciare qualcosa a chi verrà dopo di me.
Però, dopo averlo detto, aggiunge: anche questo mio rinunciare è una vanità, e un inseguire il vento.
E sì, è un libro orrendamente nichilista. Incredibile che un branco di creduloni metafisici com'erano gli ebrei a quel tempo lo abbia inserito nel proprio corpo mitologico.
Del resto poi basta, se nulla conta è meglio morire come un berserk. Perché farsi divorare dal tempo avanzante?
È davvero incredibile che l'uomo abbia percorso una storia tanto lunga solo per non saper più cosa fare e cercare sempre nuovi modi per dimenticare di essere umano. A dimenticare tutto. Tutti. Ma sì, sì! ce ne vogliamo andare tutti. Nel deserto di Cristo. Sull'isola di Luke Skywalker. Ovunque purché non sia qui.
O forse sono solo io a volerlo.


Ciao Luke


Da bambino sognai di volare in pieno sole sopra un campo di grano. I colori erano fortissimi, tutto era impazzito di giallo.
Banale, certo, ma in seguito non ricordo di averne fatti di così belli senza conseguenze. Ora qualsiasi cosa sogno mi intristisce. Non faccio neanche più incubi. Merda, gli incubi mi piacevano, mi piacevano tantissimo. Niente, non ne faccio più. Forse non so più farne. Bisogna guardare il terrore da un posto sereno per averne paura. Se ci vivi dentro non puoi sognarlo.
Che dire ancora... al rock ci credo. Sì, ci credo ancora. Alla Storia non credo più.
Ma il rock se n'è andato, è lontano. E nella Storia, capriccio di Eva, non lascerò alcun segno. E se anche ne lasciassi qualcuno andrebbe dimenticato. Come dice l'Ecclesiaste.
Chissà se esiste un perdono di tutte le cose. Un posto dove addormentarsi nel divino. Una lontananza perfetta.
Gaber diceva che la lontananza è l'unica vendetta e l'unico perdono. Ecco, qualcosa del genere.
Ma è difficile capire dove finiscono i ricordi e inizia l'immaginazione. E forse quel sogno non l'ho mai fatto.

Ora... non ricordo più cosa volessi dire né perché ho iniziato a scrivere. Era solo così, tanto per fare qualcosa.
Come un berserk che cerca la morte combattendo.
Un berserk del nulla.