venerdì 17 marzo 2017

Straziamento



Sicuramente sto impazzendo, ho passato tutto il pomeriggio a cercare un modellino Lego di star wars su ebay, inutile dire quale. Che prezzi vergognosi per un po' di plastica, seppur di precisione, ma sempre plastica. E poi con quella roba in testa mi sono messo a mangiare, ma non per fame, per il nervoso, o chissà per quale altro motivo, neanche mi interessa, e mangio, cosa volete, fatemi mangiare in pace, in piedi, andate via! non mi siedo neanche, sto qui dritto, e badate a non passarmi vicino o c'è il caso che vi faccia lo sgambetto, così, per dispetto, e voglio che tutti mi stiano lontano, e voi giù! patapam! e allora sai che risate: cosa fai, cadi, bestia? ben ti sta! e ora via, sciò! devo mangiare da solo con la mia cattiveria; se vi guardo vi fulmino tutti con lo sguardo, sì sì, bhuahuhaa! che c'è non posso ridere? e io rido! che risate mi faccio quando vi fate male, più vi fate male più rido, vi brucio tutti, all'inferno vi porto, e siccome mi va resto pure a guardare cosa vi fanno, distrattamente, con sufficienza, che tanto mica mi impressiono, e poi gli dico, al diavolone che vi sta torturando: tutto qui? non sei buono! ho visto cose peggiori lassù, ricomincia e fai meglio, balordo di un satanasso! daccapo!
Ma laggiù non ci vado, c'è troppa gente e voglio stare solo, solo a testa bassa guardando tutt'intorno, così sono sicuro che non si avvicina nessuno.
Comunque sto male e non mi va di fare niente, neppure di fumare una sigaretta. Non esco, non mi va, tanto so già che non mi diverto, anzi mi annoio tantissimo, la gente non mi fa ridere, più gente c'è e più mi sembra incredibile che tanta gente tutta insieme non mi interessi neanche un po', e allora che esco a fare, tanto vale stare in casa. Anzi in casa è meglio, almeno sto solo, e faccio quel che mi pare.
Ed è così, pure per fumare una sigaretta devo star bene, ma oggi ho fastidi in tutto il corpo... e mi dicono di uscire, che devo prendere dell'aria, avere sopra la testa il cielo, ma che me ne frega a me del cielo! se esco trovo da ridire con qualcuno, che vadano tutti al diavolo!
Ci vuole un bel coraggio, ce ne vuole davvero, per chiedermi di fare qualcosa. Una tipa prima mi fa: impara una lingua straniera. Cos'è che devo fare io? imparare una lingua? ma io non imparo un bel niente, anzi, se mi gira dimentico pure questa, tanto che ci faccio, per la voglia di parlare che ho poi... bah! figuriamoci, un'altra lingua, per cosa?! per ritrovarmi tra i piedi ancora più gente, buona quella! mi fanno male pure i reni, e la schiena, e gli occhi, che vita, me ne sto qui, gobbo, a guardare fuori dalla finestra, e guardo quello, quello lì, guarda che faccia, ma cadi! fatti male, muori! e quest'altro? quest'altro dove va? ei! dov'è che vai? come, non stai andando a farti impalare? allora vacci! puah! vi sputo in testa a tutti, vi tiro... e non piove.
Come se non bastasse neanche piove, così devo vedere tutti questi... esserini insignificanti che vanno qua e là credendo di andare chissà dove e invece stanno fermi! fermi! dove volete che vadano, quelli lì, in una fossa possono andare, e sopra gli ci piscio, e che schifo di giornata, che schifezza di persone. E ora? ora vado via. Prendo su tutto e vado... non lo so. Se solo sapessi dove andare, o cosa fare. Ma non l'ho mai saputo. In un vulcano? Certo! se solo ce ne fossero in zona... va be', da qualche parte mi butto, dev'esserci un posto dove posso fare qualcosa che non sia totalmente insignificante, o non c'è, ma sì, e poi manco mi interessa, tanto sarà mica vita questa, 'sta robetta che mi trovo tra i piedi ogni giorno, piccola, subdola, sporca, inutile, antipatica, stronza e senza senso e patetica e  schifosa e maledetta: cos'è, vita? non può esserlo, se la vita è così non so più cosa pensare, ma non è vita, è un nemico, ecco cos'è, un nemico da combattere e fare a pezzi, ecco cos'è, e sia benedetto quell'universo che s'è premunito di pesticida, che lì non può crescerci niente e la vita non c'è, e se anche ci fosse, e qualcuno dicesse che la vita è meravigliosa e bisogna amarla, con quella sua faccina da pretuccio, parlando del sole, dei tramonti, dell'amore! che si mangia e si beve e si ride, allora BANG! gli spari in faccia e puoi farlo, e un attimo prima gli urli che il pesticida puzza e lo riconosci subito, è tutta una nuvola di gas puzzolente che ti uccide, e come te ne sei reso conto tu se ne sono resi conto tutti gli altri che intanto ti fanno un applauso, bravo, bene, fanculo ai preti che amano la vita, fanculo tutte le belle parole! fanculo la vita! ma qui? qui il pesticida non si vede, è mimetizzato troppo bene, la gente gli applausi li fa al prete, manca la prova schiacciante, quella che annichilirebbe tutto e tutti, e allora non gli puoi sparare, e no, non puoi, ti tocca stargli lontano, magari in casa, e allora beato quel mondo velenoso dove la vita è tossica a un livello che consente a tutti di rendersene conto... e poi a me che m'importa, tanto ho da fare... devo pitturare una rana di legno, che credevate, che non dovessi fare niente?
Dicono che gli universitari non sappiano più scrivere né parlare. Dicono che la lingua è in pericolo. Bene! meglio scimmie urlanti alle chiacchiere che sento in giro, e tu che vuoi? io voglio stare in pace!... ma sì, non hai tutti i torti... forse morire come un eroe del mondo antico...
E invece no, non muoio. Dovete morire prima voi. E lo dico solo per cattiveria: resto per farvi un dispetto. Che dispetto! altro che suicidio, altro che...
Dev'esserci però un modo meno inutile di vivere, una verità intatta da raggiungere, vie del pensiero che non si trasformano in spine e coltelli avvelenati. o anche soltanto un panorama che al secondo sguardo non degradi in inferno dei vivi, e urla, urla disperate.
Dev'esserci insomma un modo migliore di vivere, ma io non lo so, né so dov'è, o come si fa, come si fa... e in fondo non c'è proprio niente. Niente.