mercoledì 4 giugno 2014

La festa del mago



Sotto una luna gigante si allungavano le ombre, qualcuna corre e altre ridono forte, perché è il compleanno del mago, e dal pozzo dei secoli emerge il suo sapere.
Altri danzano nella foresta stregata, e urlano: venite, le campane melodiose suonino a festa, si festeggia la nascita del più grande stregone, andremo ai confini del mondo ma non è lontano; il suo altare nereggia tra le stelle ma arriveremo in pochi battiti del cuore.
E si udirono questo e altri richiami, e gran tregenda di fuochi neri, e fate radiose, e ancora altri esseri cangianti su sentieri ammantati di pallore tra le fronde scure e le grandi querce purpuree; i rospi gli dedicano dei lamenti - chi si lamenta per il mago?
Gli unicorni spiccarono grandi salti - tutti saltano per il mago.
Draghi più neri della notte urlavano nelle altezze del mondo - dove si trova, laggiù, il grande mago?
E i ragni sognanti tessevano tutti i ricordi - è giunto dalle profondità il mago!
Il grande fuoco verde arde già, demoni e poeti gli sfilano accanto, dai golfi della notte ecco venire il Mago.
Chi celebra la grande messa?
Il mago! - urlò la foresta.
Chi raccoglierà una manciata di stelle per scaldarci i cuori? - I pensieri del mago catturano ogni cosa ! - dissero le bestie con gli occhi sgranati.
E così parlò il mago, dallo scoglio del tempo dove sempre intratteneva il suo popolo:- E se in questo giorno da uno divenissi due?
- Questo mai può essere. - Risposero le creature alate.
- Ma questo fuoco poderoso allontana le ombre nei sentieri appena dimenticati, e un mago nero è la mia ombra che già percorre la via del tornare a noi.
- Allora spegniamo il fuoco e solo splendano le stelle. - Dissero i draghi randagi.
- La mia ombra è già fuggita da me. - Sussurrò il mago.
- Ratto riprendila o ti sfiderà. - Disse meraviglioso un faraone dorato.
Poi qualcuno giunse dal sentiero dimenticato verso cui s'erano allungate le ombre.

- Che sia tempesta se qualcuno zittirà la mia rivalsa! - Urlò l'ombra.
- Stai al tuo posto, ti saranno date carezze consolatorie. - Gli si rivolse il mago.
- Darò artigli alle tue carezze e le manderò a dilaniarti.
- Forse un sorriso ti può placare.
- Lo muterò in ghigno feroce per sbranarti.
E scorre il fiume del tempo, l'ombra era divenuta un uomo nero con due rubini pazzi al posto degli occhi.
- Troppo hai regnato, lo scettro ora è mio!
- Placherò la tua ira con parole di saggezza.
- Ma io ti sfido, e sfido tutti voi!
- Vi sarà pace sotto questo cielo.
- Radunerò le legioni dell'abisso per distruggere la tua fortezza. - Strillò l'ombra.
- La luce della mia anima li sbiadirà.
- Vi manderò il sonno della perdizione e incubi di dolore vi renderanno folli.
- Trasformerò i tuoi incubi in raggi di sole.
- Vi seppellirò tra le risate dell'inferno!
- Noi continueremo a ritornare qui.
- Farò finire i secoli e crollare il tempo, una tormenta di niente vi cancellerà! - Disse stridula l'ombra.
- Vivrà in eterno la stirpe dei maghi, già il fuoco trema e il sentiero delle ombre che si aperse sta chiudendosi.
- Sarà un'alba di orrori!
- Dissolviti e torna in me.
- Ma il potere dell'oscurità che sono tornerà!

Poi i raggi del sole nascente trovarono tutte le creature che avevano assistito allo scontro, definendo la figura del mago. Stanco si alzò, e col giorno inizio la sua festa.




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