mercoledì 18 dicembre 2013

L'ineluttabile idiozia

La cultura che un uomo va ad assimilare nella sua vita, specie in giovane età, è fondamentale alla sua crescita, ne forgia il carattere, le tendenze, perfino gli umori e le intenzioni. In questa cultura generica di cui parlo c'è la famiglia, l'educazione, l'istruzione, la sua religione, ecc ecc.
L'uomo si fa con queste cose.



In base alla validità dei suddetti organi di formazione avremo, o potremmo avere, diverse variazioni dello stesso uomo. Com'è ovvio.
Una famiglia distante, sbiadita, creerà un uomo lontano da tutto. Un'educazione incompleta genererà incomprensioni nei rapporti umani. Una religione arrendevole ne farà un debole. Ecc ecc.
E fin qui, credo, nulla di nuovo.
Così oggi ci ricordano, grandi e saggi protettori, le autorità tutte: il carosello di chi ci guida, quanto sia importante formarsi seriamente, iniziando a intendere diversamente la famiglia - che nella società industriale sembra stravolgersi - per non fraintenderla; quanto poi un'educazione larga, larghissima, per così dire elastica sia indispensabile per comprendere un mondo tanto complesso; e di come, su tutto ciò, la morale di un qualche culto solare - fate voi, quello che preferite -, sia necessaria per accreditarsi presso gli altri.
Io, sinceramente, ci starei anche. Voglio dire: perché no?
Se fosse così ci starei anche.
Certo, non è che ci sia chissà quale granitica certezza - e in fondo chi ne ha bisogno? -, ma dopotutto, nel giusto contesto, anche con queste nuove vedute, un uomo può farsi. E può farsi le sue vedute.
Eppure sento una certa oppressione. Voglio dire... non che qualcuno me lo impedisca. Di farmi le mie vedute, di creare i miei schemi mentali. A ben vedere nessuno me lo impedisce ma...

Ma, una volta, c'era la chiesa. Oddio, c'è ancora eh, sia chiaro. Certo, oggi più che altro pubblicizzano, fanno réclam; però ci sono.
Una volta però c'erano, come dire... fi-si-ca-men-te. Nel senso che eri con loro o contro di loro.
Storia nota.
Bene, quella era un'oppressione, nel senso che a un certo punto, quand'eri lì per cercare di analizzare la realtà, di comprendere le cose, di esercitare un pensiero critico: arrivavano loro.
Dogmi. Dogmi e botte. E la gente, giustamente, si sentiva oppressa.
Non che tutti faticassero a nuotare in quella oppressione, anzi...
Ma cosa c'entra?
Io, davvero, non so bene perché dico questa cosa. Sarà forse perché sento, tutt'ora, una certa oppressione, come detto poc'anzi. Ma no, non della chiesa.
Cioè, anche della chiesa, che discorsi, ma poi, si capisce, basta dire loro "non scocciate" e intendono subito - avete notato che non sono più molto insistenti? almeno non più sull'uomo. Preferiscono insistere altrove -, comunque non sono loro a scocciarmi, a opprimermi, a frenare.
Si perché una volta il pensiero te lo frenava la chiesa con i suoi dogmi. Ti dicevano: tu questo non lo puoi pensare
questo non lo puoi dire
questo non lo puoi fare
E tu, frenato com'eri, che potevi fare?
Ti limitavi a campare.
Ora, invece, sì: mi sento dei freni, ma... è come se invece che freni fossero luci, lucine, immagini colorate che mi distraggono e, sia chiaro, anche se non sono molto intelligente l'ho capito il mondo o, comunque, sono lì lì per capirlo, e sto capire cos'è meglio per me, ma con tutte queste luci, queste immagini, queste storie, questi...sembrano dogmi..
Insomma, con tutti questi film e telefilm americani io non ci sto capendo più niente.
Davvero.
Di cosa parlo? parlo della chiesa del 2000: Hollywood, america. O dovunque li facciano quei film e quei telefilm.
Perché, parliamoci chiaro, se anche hai una famiglia che ti sa guidare, e ricevi un'educazione retta, sincera, e ti istruisci in modo da saperti difendere dalla religione e da chi sua volta ha studiato, bene, se anche tutto ciò accade: chi ti salva dai film americani? chi ti aiuta a non perdere di vista la realtà dopo aver visto 18 film su superman in un anno, con tanto di uomo in calzamaglia colorato come la bandiera USA che lotta contro gli alieni o sa il diavolo contro cosa.


Come può una persona non perdere di vista la realtà guardando film e telefilm made in usa?
Non fanno altro che menarsi, che saltare in aria, prendono tutto con leggerezza: la vita per loro è una scopata, poi vanno a cavallo, ancora qualche esplosione, salvano il mondo 22 volte e si comprano un gelato mentre guidano una ferrari dentro un centro commerciale; e sembra che lo sappiano fare solo loro, e dividono il mondo in buoni e cattivi, e ogni banalità si fa normale, ogni gesto insulso diviene spettacolare.
E allora io vorrei tanto analizzare la realtà, esercitare un pensiero critico ma... ma in testa, ormai, ho solo esplosioni, uomini perfetti e case tutte uguali.

Italiana media si chiede chi potrà salvarla dalla cultura americana. O forse ha solo perso il cellulare.



E parlo solo dei film perché sfortunatamente, o per fortuna, sono il loro mezzo di propaganda che conosco meglio. Ma ce ne sono innumerevoli, dal mondo della musica per adolescenti fino alle patatine al gusto di cipolla (ma che cazzo di senso ha?)
E diventeremo tutti più sciocchi e più volgari. Io penso che diventeremo anche più brutti, lo siamo già. In un certo senso, a me pare, siamo più brutti, di quella bruttezza fatta di cattivo gusto, di esagerazione, che è propria degli americani.
No, non c'è popolo più finto e superficiale degli americani, eppure sembra che noi non si faccia altro che apprendere da loro.

La verità, se verità esiste, è che tuo figlio può avere la migliore famiglia del mondo, la migliore educazione e istruzione possibile, ed essere egli stesso molto dotato, ma con il bombardamento odierno, con questa valanga di assurdità che non fanno che assecondare la stupidità, tuo figlio diventerà comunque un idiota.
Che lo diventi col cattolicesimo, o lo diventi davanti a uno schermo, ditemi voi cosa cambia.

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