mercoledì 12 marzo 2014

Il grande fratello fa davvero schifo?

Premessa: per me la vita è un'esperienza unica, nel senso che si vive solo una volta e mai più, e ci si trova a vivere in un contesto che non è dato scegliere. Il modo in cui viviamo consciamente, il nostro si-io-vivo, è fragile e destinato a sparire per sempre. Solo chi si rende conto di questo riesce davvero a capire quanto sia importante avere una mente il più possibile aperta, senza che vi siano speranze velleitarie, o astrazioni per l'oltre-vita


La versione imbecille di HAL 9000


Detto ciò, in questi giorni ho sentito che è ricominciato il grande fratello, questo baraccone posticcio di orwelliana memoria, qualcosa che rischia seriamente di minare quel "si-io-vivo" in favore del sempre più diffuso "si-mi-conformo".
Da una parte, com'è giusto che sia, chi in un modo e chi in un altro ci si diverte a inveire contro questa produzione televisiva, in quanto dispersiva e priva del benché minimo stimolo intellettuale. Intendiamoci, non si sta dibattendo se sia o meno un programma scemo: lo è, è necessario possedere o un leggero ritardo mentale o stare attraversando una fase tra pre-adolescenza/adolescenza o di tarda-senilità per interessarsi a questo tipo di intrattenimento. In generale, poi, per com'è costruito è evidente l'intento di assecondare la mediocrità dei più giovani a 360°, ossia di coloro ancora privi di efficaci strumenti critici con cui difendersi dalla spazzatura televisiva. O di chi non ne ha mai sviluppati.
È, insomma, la vecchia regola delle televisioni commerciali, che da decenni ci addestrano a non pensare, ad arrenderci davanti a uno schermo, parte funzionale alla propaganda del macrocosmo mediatico che ci vuole ubbidienti e consumatori. In larga parte, devo dire, ci sono riusciti.

Ma questo è, dopotutto, cosa nota. Niente di nuovo. Proprio come la premessa iniziale.
Ora, per esser chiari, devo dire di non aver mai visto nessuna edizione del grande fratello tranne la prima, ormai non so più quanti anni fa. Tutte le altre, così come la televisione tutta nel corso degli anni, le ho ignorate, e ho preso via via a ignorare anche gran parte del succitato sistema mediatico. Sentivo che non mi faceva niente bene.
Tuttavia, basandomi sul sentito dire, e su brevi informazioni casuali che in rete non si possono fuggire (siamo ossessionati da informazioni inutili), mi sono creato un'idea su questa ennesima, trita, e ritrita edizione del GF.
Abbiamo davanti la solita carnevalata. Una mandria di ragazzotti e ragazzotte il cui unico scopo all'interno della casa è di gozzovigliare, scopicchiare, rendersi grottesche caricature di un cast felliniano e crapuloneggiare demolendo la lingua dei loro padri e ogni residua velleità risorgimentale del paese che li ospita, promuovendo comportamenti che finiranno per essere assorbiti dai più ingenui e di conseguenza scimmiottati. Terrorismo culturale.
Il tutto istigato dai professionisti del nulla, i creatori del grande niente che è mediaset, che dallo studio aizzano questi poveracci alla stupidità più bieca, alla frattura emotiva. E in verità proprio su questo girano gran parte dei contenuti, ossia sull'esibizione gratuitamente forzata di emozioni a basso costo; sulla svendita di un pianto facile, di una risata mai troppo banale, di un'allegria artificiale.

Eppure io sono convinto che il GF sia un gran bel programma.
Ma vedrò di spiegarmi meglio, con i limiti del mio saperlo fare.

Poniamo ora che il GF non sia ospitato dalle reti mediaset, reti che per vocazione politica e per superficialità dei loro telespettatori, che loro stesse hanno creato, non offriranno mai un contenuto di qualità.
Immaginiamo allora che vada in onda su una tv libera da condizionamenti politici tendenti all'appiattimento culturale. Ok, in Italia non esiste, per cui dobbiamo immaginare anche un canale fittizio. Diciamo Canale9.
Bene, ora immaginiamo questa edizione del GF curata dal personale di Canale9.

I concorrenti potrebbero nei limiti del possibile essere davvero chiunque perché, mancando l'istigazione a essere volgari e sciocchi da parte di chi cura il programma, ne verrebbe fuori uno scenario in qualche modo stimolante. Niente buffonate, niente copioni da seguire. Ognuno fa quello che vuole ed è se stesso.
Ma per meglio riuscire questi "se stessi" potrebbero essere scelti a dovere.
Chi? beh, immagino che ognuno abbia le sue idee, e darebbe al cast dei partecipanti un indirizzo preciso. Io, per dire, ci infilerei persone che nel limbo della casa, stimolati ad aprirsi completamente al mondo, tirino fuori argomenti che mi potrebbero interessare, e davvero ARGOMENTINO, cioè discutano, affrontino, e poi magari si confrontino e magari, una volta dichiarata la loro ragionevolezza mentale, e che sono a tutti gli effetti dei normali esseri umani - e non il prodotto di una sottocultura cafona -, potrebbero anche innamorarsi e piangere. L'emotività in tv non si nega a nessuno, che anche se a me personalmente non interessa a qualcuno può anche piacere.
Filosofi, pensatori, persone che abbiano qualcosa da raccontare in tutti i sensi, di tutte le fasce d'età, di tutte le esperienze di vita, anche di lingue diverse, e di diverse estrazioni. Gli scenari sono davvero molti, e sono sicuro che ognuno saprebbe proporre i suoi.
Niente censura sui discorsi, nessun tema proibito perché fa pensare. Un sunto reale di personalità che si scontrano/incontrano, come un'opera teatrale improvvisata, senza copione.
Esperimento questo che risulterebbe quantomeno interessante, e che probabilmente era l'idea originale del formato GF.
Insomma, come cerco di dire, l'idea del programma, ossia di chiudere 10/15 persone in un sistema chiuso, senza stimoli dall'esterno, e osservarne i comportamenti senza strumentalizzarli, senza esibirli come scimmie ammaestrate, e poi seguire le storie, storie di persone "interessanti", con tutto quello che si può intendere per interessante, che resta esclusiva della soggettività ma non contempla sub-umani, è appunto, come dicevo, un'idea valida. Solo usata male.
Continuamente usata peggio. Arrivata ora a quel trionfo della stupidità che è il GF attuale.
Non sono i mezzi, è come li usi.
Spesso critico la televisione, e la vedo ormai come un mezzo da cancellare, da eliminare in quanto nocivo come le sigarette, come una qualsiasi brutta abitudine. Ma la verità, in questo caso, è che non è la televisione in sé, ma l'uso che hanno deciso di farne a renderla una fogna.
La scusante maggiore è quella del "diamo al pubblico ciò che vuole", ma ciò è falso. Il pubblico, ahimè, non lo sa cosa vuole, e finisce per volere quello che gli dai. E ad abituarvisi. Non riuscire più ad assorbire altro.
Al pubblico televisivo, che è ancora molto, danno merda. E se a una persona fai assorbire merda per anni finisce che diventa di merda: una grossa merda fatta di merda.
Distruggere ogni strumento critico verso la realtà per rendere tutti ugualmente somari, e ottenerne così un acefalo consenso, una fatalistica partecipazione alla mediocrità, l'addio a ogni forma di coscienza di sé che non passi per il nuovo linguaggio, impoverito, che porta per forza all'impoverimento di tutto.


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