venerdì 19 settembre 2014

Intervista al vento

Un bel culo. Questa visione renderà più scorrevole l'intera lettura.



Allora, la Russia è, per cominciare, una nazione.
Anzi no, tecnicamente è uno stato. Una federazione di nazioni?
Diciamo uno stato confederato.
No, non quelli grigi che volevano la schiavitù. Una federazione di stati come gli USA. Però senza mischiarsi tutti, niente schifezze del genere.
Poi è... vediamo, ah sì, il paese più esteso del mondo. Un bel po' di chilometri proprio. Dalla Polonia (mai capito cos'è) al pacifico radioattivo.
Ha una lunga storia, non lunga come la Grecia per dire, ma di spessore, Ben fatta.
Poi ha una sua cultura letteraria, artistica, una lingua cresciuta nel tempo, una religione.
Purtroppo è un paese cristianizzato. Ma almeno sono ortodossi.
Il che non gli ha mai portato troppi problemi, anzi. Dopotutto gli ortodossi non si occupano troppo di politica.
I più grandi scrittori esistenzialisti!
Che altro dire... Beh, è la Russia!
Dunque vediamo, nella prima guerra mondiale...no, troppo lungo. Nella seconda guerra mondiale... lunghissimo. Saltiamo la terza. Allora: oggi la Russia...
No, niente, non so da dove cominciare. Ci sono troppe cose da dire, troppi spunti.
Farò così,
Passerò subito all'attualità cioè a quanto sta accadendo ora in Ucraina.
(mi vergogno profondamente per questo inizio)

Voglio riportare alcuni miei colloqui con varie persone. Il campione è eterogeneo, differente per età, ceto sociale e istruzione. Ovviamente riguarda la Russia, e ancora più ovviamente la Russia oggi.
A costoro ho chiesto di raccontarmi, a seconda del loro punto di vista, cosa succede proprio nell'Ucraina orientale e, in generale, intorno al paese.
Dentro c'è davvero tutto, anziani e ragazzi, casalinghe e universitari. Misantropi e persone ben inserite. Credenti o laici.
Intanto dico subito che la maggioranza non sa e non segue - circa metà delle persone (non posso dire della popolazione, mi limito ai da me interrogati) - o non è a conoscenza dell'attualità. Tra questi abbiamo di tutto, dalla vecchietta all'universitario.
L'altra metà è molto confusa, ma quasi tutti dipingono la questione come una sostanziale lotta tra pro-Russia e pro-Europa. Più o meno tutti, diciamo il 90%, sostengono che Putin sia un poco di buono.
Alla domanda "perché Putin è un poco di buono?" riesumano grottesche conoscenze della storia Russa, finendo poi a descriverlo come un oppressore.
Nessuno conosce il ruolo degli USA dietro queste vicende e in generale nessuno sa descrivermi la loro politica estera.
Nessuno collega gli avvenimenti mediorientali e cinesi all'intervento nato in Ucraina.
Pochi, praticamente solo due, sono a conoscenza della lotto per l'energia e dell'accordo russo-cinese.
Molti, anche qui un 80%, credono l'Europa indipendente riguardo a queste e altre questioni. Alcuni (circa 3) vedono nella Russia il nemico storico dell'Europa.
Nessuno - nessuno - nomina israele. Nessuno è in grado di riportare una sola dichiarazione di Putin che non riguardi il bunga bunga.
Più o meno tutti vedono in Obama e negli usa una tranquillità socio-economica. Alla domanda "dove?" diversi citano il nobel e la guerra al terrorismo.

Altre considerazioni.
La maggior parte delle persone ignora totalmente l'organizzazione statale nelle seguenti nazioni: Arabia, Israele, Russia, Cina.
Negli ultimi due casi un buon 50% indica i due giganti eurasiatici genericamente come comunisti o presunti tali. Dei primi due qualcuno sa che l'Arabia è una monarchia e che in israele c'è una guerra per difendersi dagli arabi.
Riporto quello che sento.

Ancora:
Quasi nessuno sembra capace di collegare i tre monoteismi sotto un'unica storia o logica. Chi lo fa ci arriva quasi per caso.
Nessuno sa cos'è la nato, o meglio, affermano di saperlo ma senza riuscire a spiegarlo.
Nessuno o quasi conosce la storia dell'europa a un livello superiore ai film (americani) che ha visto.

Alla domanda secca: "cosa succede in Medio oriente " il 99% non sa bene o parla di islam.
Nessuno sa dirmi esattamente cos'è l'islam, neanche una definizione da vocabolario per l'infanzia.
Pochi, pochissimi, conoscono come funziona una religione.
Di questi si ha l'impressione che parlino per sentito dire, senza cognizione di causa. Ad ogni modo è un argomento trascurato con piacere più o meno da tutti.

Poi ancora sulla Russia:
Pochi ricordano la guerra nei balcani e ne forniscono una spiegazione stucchevole del tipo "abbiamo sconfitto un oppressore". Stessa cosa per i maggiori conflitti degli ultimi 30 anni. Diciamo pure di sempre tranne forse per la seconda guerra mondiale, lì sono tutti più o meno sicuri: "Hitler era pazzo."
Tutti sono a conoscenza che l'america ha un esercito, che la Russia ne ha un altro, e poi anche l'Italia, tutti i paesi europei, la cina, ecc ecc. Nessuno sa fornire anche solo una rudimentale descrizione di questi eserciti né come si muovono o sono organizzati, da chi e per cosa.

Tutti sono, chi più o chi meno, concordi sul fatto che il razzismo sia una brutta cosa. Non tutti però amano il modo in cui si sta trasformando la nostra società, ma lo accettano con passivo fatalismo.
Idem per l'omofobia, ma su quest'argomento si scherza più volentieri.
Nessuno sa che israele è uno stato razziale.
Nessuno sa che gli arabi decapitano gli omosessuali ma sono lo storico alleato degli usa.
Tutti o quasi sanno che Putin odia i gay e l'emancipazione femminile, e considerano gli usa in dovere di intervenire.
Nessuno possiede neanche lontanamente una embrionale cultura razziale. Taluni arrivano ad astrarre l'uguaglianza incondizionata di tutti gli esseri umani.

A questo punto lascio stare la Russia. e passo a domande generiche. Lo scopo iniziale di costruire un post sulla Russia senza usare le mie opinioni è del tutto vano.
Nessuno mi sa dire cos'è una repubblica. Nessuno.
Pochissimi sanno distinguere tra stato e nazione.
Quasi tutti, interrogati sulla multi etnicità dell'europa sostengono che sia inevitabile. Al riguardo molti hanno idee contrastanti ma sembrano avervi rinunciato in quanto secondo loro ontologicamente errate.
Tra tutti solo alcuni usano internet per informarsi, eppure per una questione che sembrerebbe causata dal voler evitare ansie o frustrazione nessuno di questi è informato su questi fatti fin qui riportati.

Tutti conoscono la famiglia reale inglese, la loro storia degli ultimi 30 anni, i membri, ecc ecc
Nessuno mi sa dare una definizione anche solo rudimentale sulla strategia della tensione in Italia. Giusto i più anziani ricordano con nostalgia - probabilmente per la giovinezza - il mondo non-globale. Tutti sostengono che la globalizzazione abbia sì portato dei danni, ma che tutto sommato sia buona. Al mio "perché?" rispondono con slogan commerciali.

Tutti pensano "Italiani brava gente", e che l'italia sia il paese più bello del mondo.

Spesso mi chiedo quale debba essere il livello di consapevolezza minimo del mondo e delle sue realtà di un cittadino per fare apparire seria la sua democrazia rappresentativa.
Ogni testa un voto, in base ai voti si decide la linea d'azione. Ma se la testa è vuota?
Dev'essere la stessa cosa che pensano i grossi oligarchi, i politici rampanti, ossia che il popolo va giustamente ignorato: perché scomodare queste menti intorpidite e attirare la loro attenzione sulla complessità delle cose e sulla loro nequizia di fondo? Tanto vale che sognino e si lascino guidare ciecamente. "Il popolo non ha bisogno di sapere, decideremo noi per loro."

Su questa come su tante altre cose. Ecco, per esempio, ho notato che la maggioranza ritiene l'economia come una sorta di scienza matematica. La macroeconomia è guidata dalla logica, immutabile e perfetta. Un dogma. La microeconomia invece no, la maggioranza ne è esperta in quanto ne fa uso quotidiano e sa che dipende dalle loro scelte individuali ed è quindi una semplice opinione. Basterebbe collegare le due cose per rendersi conto che la stessa cosa vale per la macroeconomia, eppure questo non avviene.
A volte penso che la superstizione faccia davvero parte delle nostre esigenze primarie, come mangiare o dormire. Che sia insopprimibile, e che la dove questo avvenga si formino strane tendenze, come una feroce auto-coscienza o la tentazione di perdersi in altre realtà trascendenti la nostra e del tutto inventate.

Nietzsche parla del piacere di essere e di quanto questo aumenti in proporzione al nostro allontanarci dalla realtà oggettiva. Nella veglia introiettiamo una piccola porzione di realtà attraverso la mediazione dei nostri sensi e il costante conforto emotivo della nostra personalità. Questo ci permette di viverla con relativo interesse e sufficiente distacco, che coltiviamo e aumentiamo con tutta una seria di rituali che cercano di allontanarcene il più possibile. Escogitiamo finzioni archetipiche per meglio illuderci che la finzione sia reale.
Nel sogno, che è una finzione della finzione, il piacere di essere aumenta perché ancora ci si allontana dal vero, dall'oggettivo.
Infine poi è la nostra stessa voglia di distruggerci, l'irrazionale contrario, l'ebrezza dionisiaca a permetterci di accogliere il mondo dentro di noi per trasformalo in noi stessi, diventandone Dio e creazione, creatura e creato.

Ma allora mi viene spontaneo di dire che maggiore è la finzione più grande la gioia di vivere, che ci si trova perdendosi, e trovandosi si finge di essere altro.
Certo, andare in giro e vedere solo atomi e codici binari sarebbe forse esagerato e in un certo senso non-umano, ma il sogno è solo un ombra, le illusioni fantasmi del vento, e a meno che il senso della vita non sia vagare ciechi tra due eternità di nulla... auspicherei una maggiore consapevolezza.
No?
Non lo so. forse non importa.


Il mio sguardo ogni volta che rileggo quello che scrivo.



2 commenti:

  1. Be' ma che la gente non è informata su niente di niente non dovrebbe essere una novità... O meglio, sul campionato di calcio, i reality show, i gossip e altre azzate del genere gli Italiani sono informatissimi. Ma sulle cose serie no, che non hanno tempo.

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  2. Un conto è saperlo e ben altro conto è constatarlo di persona, c'è da rimanere basiti altroché.

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