sabato 8 febbraio 2014

Ti piace casa mia?






- E quindi, come dicevo, questa è casa mia. Cosa vuoi, una casetta da niente. Due salottini, due bagni, una cucina spaziosa e tre camere. Un po' di giardino e cose così... Ti piace? come la trovi?
- Ecco io... Io la trovo davvero carina. Una casa a tutti gli effetti. Magari...
- Cosa? Dì, dì pure, non farti problemi.
- No ecco, dicevo che, magari, per il mio personalissimo gusto un ritocchino qua e là lo farei, ma del resto le case devono somigliare a chi ci vive.
- Guarda, davvero, fai conto che sia casa tua, e di avere, non so, una grossa somma per apportare le modifiche che ritieni necessarie. Bene, cosa faresti?
- Ma, non saprei, diciamo che...
- Si? - chiese il padrone di casa, curioso e stimolato, in attesa di consigli.
- Beh, diciamo che, intanto, non capisco perché i muri debbano essere sempre bianchi. Voglio dire, cos'è, una tortura? I moribondi negli ospedali vengono torturati così, con l'incubo della luce, col chiarore delle cose; no, no guarda, troppo bianco: un bel muro nero, con striature opalescenti che confondano la percezione, e pavimenti in legno, legno scuro, che ci si possa camminare sentendosi arrivare, che scricchiolino come la mente di chi ci vive; perché la mente deve pensare e  non deve essere immota e fissa come queste mattonelle, come questi mattoni. Poi guarda che, per dire, la televisione, da qui, deve sparire. Ma dico io, sai quanto vive un uomo mediamente? Bene, vive si e no 70 anni: e vuoi passarli davanti alla tv? A me, di base, sta sul cazzo anche dormire, perché si perde tempo, capisci? E il tempo non si ferma mai, continuamente la materia si trasforma, e così tu, e poi muori, e non c'è ritorno, e quindi fanculo la televisione: e fanculo anche i termosifoni e il loro perpetuo effetto da sottomarino atomico. L'uomo ha bisogno di vedersi consumare nel fuoco, di ammirarne la potenza; nelle braci che sognano intense, delle ombre che danzano in tregenda, dei fumi di gorghi segreti, delle potenze che davanti al fuoco si radunano. Quindi fatti un camino, o magari due. E per piacere la cucina. La lavastoviglie è un'offesa a chiunque abbia le mani, e quel frigo, bianco!, come le finestre, tutte bianche! - Ma che si sono mai viste delle finestre bianche?
Ti svegli la mattina, tetro, e dici: apro, prendo un po' d'aria, e BAM! la finestra bianca, la cazzo di tomba di gesù cristo, e subito torni a letto. E muori, si perché con delle finestre così io mi lascerei morire. No, no no. Via, ridipingere, nero o marrone scuro. E queste mattonelle in cucina, dico, ma che diavolo... i fiorellini? Cosa cazzo è, questa roba, eh?, cos'è? No dimmi, adesso, che cazzo è. Lo voglio sapere. Il campo dei fiorellini del cazzo, mh? eh? La madonnina non è ancora arrivata?
Due pecore di plastica no?
Via! pareti nere, anche lì. Mattonelle nere, e legno scuro, non questo legno... cos'è, che legno è? Color diarrea. Qui ci si dovrebbe mangiare, in teoria, e tu hai messo merda ovunque. Tanto varrebbe andare a mangiare al cesso che, tra l'altro, è la peggior imitazione basso borghese di un bagno imperiale che abbia mai visto. E quella vasca poi, ma che avevi in mente? L'idromassaggio?
Ti toccherà metterci una televisione del cazzo, visto che il tuo tempo massimo in assenza di chiacchiericcio o rumori fastidiosi è di circa dieci secondi. E poi è enorme. Sarebbe da radere al suolo con una ruspa e farci una libreria, con una poltroncina, un ambiente dove poter anche sentire della buona musica. Sul giardino non dico niente, è ancora da iniziare ma sono convinto che rovinerai anche quello. E le camere poi. Che cazzo hai in testa?!
Cosa.. cosa sarebbe quello? Sarà mica un armadio?
Ma sant'iddio, ti rendi conto che l'unica cosa che sembra, quel robo lì, è un ascensore, cosa.. cosa cazzo è, un ascensore infernale?
Magari lo fosse, almeno la stanza avrebbe un senso, perché su questo letto, questa specie di materasso industriale, certo non si può dormire. E anche qui pavimenti che fanno male alla vista, fiori finti, fiori finti come al cimitero, il cimitero dei borghesi: la loro casa. Voi vivete, si fa per dire, e morite qui, e non vi rendete neanche conto di quanto tutto faccia schifo, di non avere un briciolo di buon senso.
E la tv nell'altra camera per cos'è? Avete proprio deciso, dannazione, di diventare degli zombie? Io piuttosto che vedere la televisione alla sera, come ultima cosa che faccio prima di dormire, e poi lasciarmi andare al sonno, preferirei bucarmi di eroina: si diventa scemi uguale ma almeno ti sembra di essere altrove, e non in questa topaia con le tendine a righe e quelle orribili, orribili foto del matrimonio, il giorno in cui vi siete condannati, e chissà poi che c'avevate da ridere, ma ridevate, e chiunque le veda, ora, non può che rivoltarsi, perché quelle foto sono un abominio, sono un'offesa alla cazzo di evoluzione che ha compiuto la specie: ma dico io, se dovevamo evolverci per finire con lo sposarci e vivere dentro una casa come questa tanto valeva restare sugli alberi; o non nascere proprio. Tu, guarda, era meglio se non nascevi; era meglio che nascevi morto.
Ma sei già morto, lo sei e non lo sai. Nasciamo già cadaveri, lo sai?
I bambini sono già cadaveri. E tu cosa fai per celebrare tutto questo? Metti un tappetino davanti casa con la scritta benvenuti?
Ma allora mi prendi per il culo, mi prendi per il culo giudeo di cristo; no dillo, mi prendi per il culo?!
Qua, borghesuccio mio, qua bisogna innalzare colonne di basalto con statue a lutto; là tende scure, e candelabri, e fiamme verdi, e fuochi, e camini, e librerie dolorose, e altre cose ancora. E su quel tappetino, borghesuccio mio, ci scrivi a lettere cubitali "atrocità di esistere".
 - E ora me ne vado - aggiunse poi, mentre se ne andava, senza che ci fosse bisogno di dirlo perché, appunto, se ne stava andando.

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