sabato 8 giugno 2013

Versi inintelligibili per far sognare le masse

Alla fine degli anni 60, nell'era del fotti fotti, in italia sono arrivati i Beatles, e poi tanti altri. Tutti dall'Inghilterra. Tutti dalla lingua inglese. Ed è stato, come si suol dire, un boom. (ma poi si suol dire davvero boom? bah bah)
Insomma, vendevano bene, no? La borghesia italiana non capiva più niente, dopo anni di canzonette squallide aveva scoperto un altro mondo, e anche un altro sistema per... Beh, ma poi ci torneremo.
Ora saltiamo agli anni 80. Cosa succede negli anni 80?
Muore la musica?
Sì, ok. Ma restiamo in italia per piacere, già faccio fatica a mettere insieme due pensieri su di noi, se poi devo fare analisi mondiali...
Ok, allora ti dico cosa è successo in Italia: è morta la musica. Anche.
Hum sì, sì, sì testa di cazzo, sì. Ma anzi no. Ta-dan. NO
Come no?
Negli anni 80 si è fatto largo un'artista degno di nota, Franco Battiato, che con un sound avanguardistico ha riscritto le regole del pop. Oddio, riscritte per lui, dato che nessuno ne ha seguito la scia. Ebbene, sai che ha fatto?
Scusa, ero già su fb. Dicevi?
Oh Sauron... dicevo, sai che ha fatto?
Chi?
Ma come chi Battiato!
Aspè che rileggo eh.... hum sì... ok, cosa ha fatto?
Battiato cantava inglese, come i Beatles.
Ok, torno su fb.
No aspetta, aspetta! ti spiego, però ora taci un po' eh, altrimenti non riesco.
Dicevo, Battiato cantava inglese. Sì. Prendiamo ad esempio un suo testo, che se non ricordo male fa così:

Lo shivaismo tantrico
di stile dionisiaco
Il senso del possesso
che fu pre-alessandrino

Ecc ecc, dalla canzone Sentimento nuevo, album La voce del Padrone. Album, per altro, vendutissimo.
Ora facciamone una breve elegia: non si capisce un cazzo. Ok?
Ok
Bene. Ovviamente, google alla mano, sappiamo cos'è lo shivaismo. Sappiamo chi è Dioniso. Sappiamo che forse, grazie a una cultura basilare, col senso del possesso pre-alessandrino allude alla cultura umana già formata. O forse non allude a niente e sono solo pillole di cultura su uno schema anacoluto. In realtà non ci importa davvero a cosa allude, ma ci importa sapere cosa capisce l'italiano medio che, nel 1981, lo ascolta.
Cosa capisce l'italiano medio che lo ascolta? Un cazzo.
Ed è felice, e l'album vende bene, vende bene come tutti gli altri album in inglese, e anche di quelli, l'italiano medio, non capisce un cazzo. Perché l'inglese non lo sa.
Da questo, dato che tutti i testi di Battiato sono simili per difficoltà e forbitezza, possiamo dedurre che chi ascoltava Battiato negli anni 80 - come chi ascoltava altra musica inglese senza sapere l'inglese - lo faceva proprio perché non capiva niente, se non appunto qualche parola qua e la.
Allora cos'è l'ascolto di una musica dove è presente una lingua che non si comprende? Cos'è quel rumore che sento ma non capisco, quel suono inintelligibile che è per me come la chitarra o la batteria? Quel suono siamo noi, quello che non comprendo posso: fare finta di capirlo o inventarlo da me.
Mi ha lasciato il ragazzo e piango disperata - tra l'altro io ti prenderei a schiaffi, guarda -, bene, allora nel cantato inglese immagino dolore e rabbia. Mangio il gelatino, fragolina e limoncello d'estate e sono felice come il mio cane? allora il cantato inglese splende come il sole. Ugualmente Battiato. Non capisco cosa diavolo sta dicendo, ma, hey!, chissenefrega, no? gli do un senso io, che problema c'è.
Quindi possiamo affermare che l'italiota medio cerca nel non-senso la propria felicità. Non solo, ma più il non-senso ci sembra profondo - come Battiato - più tale felicità ci pare vera. Ed è così, più o meno, dai tempi dei Beatles. Eccezion fatta, ovviamente, per chi l'inglese lo capisce, e capisce anche i testi di Battiato. Ma chi li capisce quelli? eppure a pensarci mi rendono felice. Perché capiscono, mica per altro.
Fin qui tutto chiaro?
A me non m'hai convinto per niente.
Bhe, ma se dovevo convincere te ti distruggevo direttamente la tastiera sulla schiena. Tu devi solo leggere e fare di sì con la testa.
Allora mi hai convinto, che sei un asino m'hai convinto.
Ok, calma. Calma. Dicevo... e poi?
Poi cosa?
No, dico, e poi? com'è finita l'avanguardia pop, quanti artisti per vendere hanno capito la sua lezione, ossia che il pubblico non deve capire - tranne i terroni che esigono concetti semplici ma anche dell'esser terrone parleremo più avanti. Nessuno, infatti Battiato in Italia non ha eredi.Ma cooome mai? troppa fatica, meglio puntare sull'ultrasemplicità che si rivela comunque fruttifera ma deprimente anche per chi ascolta? Forse, eppure degli eredi, devo dire, li ha ben avuti. Eh già.
Va be io vado via, non me ne frega niente.
Te sei, sai cosa? sei una bestia, una bestia con le corna. Ecco cosa sei. Va via davvero o ti tiro qualcosa!
Ecco ecco, ciao eh
Ad ogni modo, dicevo, li ha avuti. Ma non nella musica.





Che fai?
Creo suspence. Poi te bisogna che sparisci.
Bah.
C'è abbastanza suspence?
Guarda, qua non c'è proprio niente. Il cazzo e la merda ci sono, e basta.
Via, diavolo, VAI VIA!
Dicevo... degli eredi quel modo di comunicare basato sul non senso li ha avuti. Procedo con l'esempio:
Due anni fa, o poco più, a 8 1/2 (scritto come il film che mi piiiiiace), su la 7, scilipoti, un politico italiota, che non so se si scriva così e nemmanco me ne importa, fece un tour televisivo per risollevare la sua immagine e quella del suo "partito". Bene, è davvero un piccolo esempio ma per i modi che lo caratterizzano diviene lampante. In un'intervista disse, a non so più quale sollecitazione, che ciò di cui si parlava era, udite udite, KAFKIANO!  Capito? era kafkiano. E mi sono detto: "Per Mordor e tutti i Nazgul, ma che: PER DAVVERO PER DAVVERO? quel robino lì, che non sa neanche l'italiano, che probabilmente all'inizio dell'anno legge tutti i libri di astrologia che escono - legge... guarda le figure - va in tv a dire che una cosa è kafkiana?
Parliamo di lui!





Se lo chiede anche da solo, ma che diavolo sto dicendo?!



Da wikipedia:

Il termine "kafkiano" è un neologismo della lingua italiana che indica una situazione paradossale, e in genere angosciante, che viene accettata comestatus quo, implicando l'impossibilità di qualunque reazione tanto sul piano pratico che su quello psicologico.
Un termine equivalente potrebbe essere perturbante nell'accezione freudiana: qualcosa che è estraneo e familiare ad un tempo, e risuona inquietante proprio per questa sua ineliminabile e spiazzante ambiguità.
Il termine deriva da Franz Kafka, la cui opera è ricca di situazioni di questo tipo; si pensi per esempio a Il processoIl castello, o America.

Ma quello lì non sa neanche chi è Kafka. Ma poi come fai, non ti vergogni, sbavi anche per dire culo e...AH!
Ecco che torna il non-senso.
Chi ha detto culo?
Te guarda, te sei proprio una bestia, bisogna che ti leghi da qualche parte e basta
Era per dire, ho sentito culo eh...
STA ZITTO!
Comunque, lì torna il non-senso, non è ovvio?
Il piccolo-italiano, il borghesuccio, l'uomo-scimmia televisivo, non lo sa cosa vuol dire kafkiano, e cosa pensa? Pensa quello che penserebbe ascoltando Battiato parlando di shivaismo tantrico o che penserebbe ascoltando un qualsiasi testo in inglese che non sa, ossia: in realtà lo so (e inventa un significato - questi, poi, sono dei geni, non sanno ma sono convinti di sapere. Peggio delle donne che allattano in treno) oppure:
BOOOOHH e fanno finta di niente, senza però potersi esimere dall'ammirare  chi l'ha pronunciata perché "lui ne sa più di me"
E allora eccoci qui, a contemplare il non-senso della vita e l'affabulazione delle masse verso l'incomprensibile. Il che spiegherebbe anche perché la maggior parte dei dubbi girano attorno a questioni metafisiche e nessuno si chiede come funziona il pc che sta usando.
Ma come funziona questo pc?
Magia.. magia... magia...
Magia? ma, la magia...
Kafkiano... kafkiano... kafkiano...
E niente, senza mistero non mi diverto, se non mi affaccio sul muretto dell'ignoto, e sto a guardare, non mi sento apposto. Il muretto, poi, quello sta sempre lì, e l'ignoto anche, pure se non ci guardi mai. Però ci guardi, e quello che non vedi te lo inventi.
Ora mi fermo qui, perché...
Si lo sappiamo, perché sei così relativista che se stai a pensarci altri 40 secondi cambi idea su tutto.
Vero, verissimo. E ne vado fiero.
Già, se le donne si eccitassero al relativismo non faresti altro che fottere. Quanto ce l'hai lungo... il relativismo? E glielo fai vedere...





sai che crisi di panico... e che scopate!
BESTIA! Va via, guarda vai via perché stavolta davvero...
Dai che ti piacerebbe aiaiaiaiai






Abbiamo finito?
Sì.
Questo è il primo vero post. A me pare una cazzata.
Nah, poi questi leggono di tutto, è gente che si gasa con i supereroi americani, pubblico poco esigente.
Sarà, ma cos'è che dicevi di..
Di cosa?
Delle donne, lì, quelle che si eccitano col relativismo. Ma secondo te esistono?
Va be, io vado su fb. Ciao
Eh, ciao, e ora che faccio. Resto a fissare lo schermo fino al prossimo post... che situazione Kafkiana...

In memoria di Kafka, uno scrittore kafkiano. 



Mi dicono che la foto è di Gogol. Dunque, chiedo conferma, un attimo... è Gogol?

Ecco, 'ste figure di merda proprio alla fine... scappo

L'autore è fuggito

Ma guarda questo, si preoccupa pure delle figure di merda dopo sto post che ha scritto. Bon, allora concludo io, che ci vorrà a scrivere... Allora... hum...

 Ci sono un ebreo, un negro e due suore cattoliche 
Come si conclude un post, quello la mica me lo ha detto.
Fine.



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