lunedì 6 febbraio 2017

Autointervista 2 - Il nulla che ti sfugge





Originale su carta, in un pomeriggio piovoso.

- Oggi piove, cosa ne pensi?
A: Mi piace la pioggia. Aldilà delle considerazioni poetiche è un'ottima scusa per chiudersi in casa. Il mondo apparentemente sembra fermarsi e questo mi solleva.

- C'è gente che passeggia anche con la pioggia.
A: Sono gli amanti delle grondaie traboccanti, affluenti della strada liquida.

- Nella tua giornata ideale che tempo fa?
A: Non c'è tempo e non c'è spazio. Il grande bang non è mai avvenuto. Decisamente ideale.

- Preferisci il mare o la montagna?
A: Complimenti per le domande. La montagna: se vuoi ucciderti fai subito.

- In un buon pasto cosa non può mancare?
A: Una ragazza davanti dalla scollatura pallida.

- Il segreto di un buon sonno?
A: All'addormentarmi ho sempre preferito svenire. Oppure leggere, fino a svenire.

- Che senso ha la vita?
A: Mi verrebbe da dire nessuno. Tuttavia vivere a volte ha senso, parlando dell'immediato e accontentandosi di esso.

- Cosa pensi quando cammini su delle foglie morte?
A: Mi piace nuotarci sentendo il loro odore di decomposizione, è il campo di battaglia del bosco, il suo ossario comune. Inoltre gli alberi spogli assecondano la mia indole da stregone.

- Sì certo. E della notte cosa pensi?
A: Molto vaga come domanda. Ad ogni modo ne vorrei che durassero settimane.

- Cosa pensi quando vedi una persona molto anziana?
A: Dovrei parlarci. In generale penso che la sta tirando un po' troppo per le lunghe.

- E quando vedi un cimitero militare?
A: Ho un impressione di autorevolezza de-composta. Una sciocchezza autorevole. Intendiamoci, sempre meglio che invecchiare.

- Che lingua parla il mare?
A: La lingua del sempre uguale, dove ogni sospiro è un altro.

- Baceresti una sconosciuta?
A: Certo, perché no. Anche al buio. Anche su un pianeta lontano tra mille anni.

- Cos'è l'amore? e l'odio?
A: L'amore? qualcosa che si aggira nei paraggi dell'insoddisfazione. L'odio ne costituisce il prima... e il dopo.

- Perché siamo nati?
A: Per soffrire, mi pare ovvio. E per distrarsi dimenticandosene.

- Ti piace la Storia?
A: Mi piace conoscerla. È la somma di tutti i nostri disastri. Delle nostre grida nel tempo.

- Che prospettiva hai nella vita?
A: La prospettiva della tomba. Visuale perfetta dove incarniamo quel Nulla che c''era sempre sfuggito.

- Dici molte bugie?
A: Quelle che bastano a non farmi cacciare da una folla armata di torce e forconi.

- Hai molti vizi?
A: Vorrei averne di più.

- Cosa cerchi negli altri?
A: Dipende. Di base, niente. Se però intuisco del malessere divengono subito interessanti. Ma per la maggior parte li disprezzo, mi è necessario a non aggredirli.

- E di te stesso cosa pensi?
A: Penso di essere un errore. E se non lo sono io deve esserlo tutto il resto. Mi vedrei bene come imperatore della Galassia. Ma anche come pastore sui Carpazi. Infondo, pure un ubriacone sfatto, non cambia molto.

- Il tuo desiderio più grande?
A: Ne ho qualcuno, ma volendo ignorare i più banali... vivere fino a vedere la fine della specie, e spiare cosa verrà dopo. Per poi andarmene, ai primi sbadigli.

- A cosa pensi quando guardi le stelle?
A: Agli infiniti mondi che non vedrò mai. Al nulla che sono. E  a un bel seno di donna da toccare, per rimanere ancorato al mio corpo e non perdermi lassù.

- Quale stagione preferisci?
A: L'inverno e la morte che porta con se. Nella speranza che duri per sempre, o giusto il tempo di scoraggiare qualsiasi primavera.

- Il modo migliore per uccidersi?
A: Vivere sperando. Se invece si ha fretta... esplodere nello spazio.

- E invece, suicidio a parte, come pensi che morirai?
A: Esplodendo nello spazio.

- Dove ti piacerebbe viaggiare?
A: Nello spazio. Ma non dei viaggetti fino alla Luna, o Marte, quelli sono una noia... Tra le stelle lontane. Anche se il nuovo parco della Nintendo in Giappone non mi dispiacerebbe. Con una bella giapponesina.

- Ti piace la frutta?
A: Chi se ne frega della frutta.

- Una frase con cui lasciarci?
A: Se non vado in bagno tre volte al giorno sto male. E devo dormire almeno 12 ore.

- Un'abitudine che ti è rimasta dall'infanzia?
A: Stare molto tempo solo. E se avessi i soldi giocherei ancora con i lego. Mi piace anche dormire sulle tette.

- Sei una persona sportiva?
A: Ogni tanto faccio le scale, e sono un appassionato di ginnastica ritmica, femminile.

- Sei una persona sessualmente depravata?
A: Ho decisamente più perversioni alimentari, se si possono chiamare così. Sessualmente... a letto mi piace dormire. O leggere. O giocare coi lego.

- Cosa dici ai tuoi animali?
A: Ho due gatti, dico di tutto. Bimbo, bimbetto, capriccio piccolino, pazzerello mattarello, bebatore, signore dei sogni, puzzone, leccatore svergognato, puzzolentoso ecc ecc. Niente suoni senza senso, mi disturbano. Ogni tanto li tasto per vedere se sono da sugo.

- La cosa più lunga che ti sei fatto crescere?
A: Di sicuro non la voglia di vivere. Forse la barba, la scorsa estate sembravo un necromante col delirium tremens.

- Cosa diresti ai posteri?
A: Quali posteri? l'universo deve finire per forza con me. Altrimenti: resuscitatemi, cani!

- Ti è piaciuta questa intervista?
A: L'avrei preferita da una bella ragazza. Magari appoggiandole il quaderno sopra.

- Un'altra cosa, sei ancora razzista?
A: Sì, ma solo coi maschi.

- E la cucina straniera, ti piace?
A: Ma sì, perché non dovrebbe. Detesto chi mangia sempre le stesse cose. Anzi, vorrei assaggiare qualcosa di un po' più intelligente delle solite bestie stupide. Un filetto di delfino, del cervello di primate, una carbonara con cubetti di... panda, davanti a una animalista. Un dolce brodo di giapponesina. Una politologa russa ben cotta. E così via...

- Grazie e alla prossima. Buona vita!
A: Davvero molto utile augurare le cose. Davvero. Vediamo se ci sarà una prossima volta. Per ora addio.

Nessun commento:

Posta un commento