venerdì 26 luglio 2013

Il linguaggio iperuranico nella favella corrente

Non so se avete mai visto una partita di calcio, nel qual caso non sareste italioti, sareste forse degli stalinisti grigi e tetri, ma tant'è, non so, appunto, se ne avete mai vista una.
Si che l'avete vista. Bene, il calcio è un buon esempio perché in molti casi, attraverso le telecronache, influenza fortemente il linguaggio corrente.
Ora, per dire, non so se vi è mai capitato di assistere a quelli che vengono definiti gli "eventi" di una partita di calcio, quelli per cui la si guarda. I gol, i pali, i rigori, i grossi falli (haha) E via così.
A me è capitato. Scusate se non lo avevo ancora puntualizzato.
Facciamo brevemente finta di essere davanti a una telecronaca di, non so... Italia - Brasile, mh? OK.

Attenzione, incredibile, pippo pippi entra in area, gira su se stesso e... PALO!
INCREDIBILE!
STUPEFACENTE!
FENOMENALE!
MOSTRUOSO!
Mai vista una cosa del genere!

Oppure:

Ecco sempre pippo pippi che viene avanti, salta un uomo, ne salta un altro, tira... MIRACOLO!
MIRACOLO DEL PORTIERE!
UNA PARATA COSMICA!
UN RIFLESSO GALATTICO!

Oppure:

Ancora pippo pippi con la palla al piede, tiro... SENSAZIONALE!
IMPRESSIONANTE!
INTERGALATTICO!
UN'AZIONE INIMMAGINABILE!!

E così via. Ora, la cosa che più mi lascia basito è la facilità con cui termini del genere vengono usati per descrivere semplici meccaniche di uno sport agonistico che, con tutto il rispetto per chi lo ama, dovrebbe essere fortemente ridimensionato. Ma comunque posso capirlo, e del resto fare qui un'analisi sociolinguistica sullo sport del calcio sarebbe debordante.
Quello che invece mi chiedo, e che mi incuriosisce, è in che modo reagiscano gli umani esposti frequentemente a questo linguaggio. Ne conosciamo tutti uno.
Perché, voglio dire, se l'interesse principale di una persona è il calcio, e segue le telecronache - non tutti, sapete? mio nonno ad esempio non le seguiva. Girava sulla partita e toglieva l'audio. Difatti poi era un uomo zitto - poi quei termini li riusa, come si riusa tutto ciò che si assorbe. Allora per forza di cose tutto diventa assoluto, così che una qualsiasi inezia ben fatta sia un capolavoro, un buon tiro nel cestino un miracolo, un bel culo intergalattico.
Ma se succede davvero qualcosa del genere, se domani, per dire, sbarcassero degli alieni onniscienti o, chessò, si aprisse la terra e ne uscissero colonie di sauropodi, che dire? come appellarsi alla lingua?
In quel caso "l'uomo telecronaca" non potrebbe che compiere un passo quasi istintivo verso ciò che si è lasciato alle spalle, regredire a una dimensione mentale precedente per poter emergere dall'impossibilità del suo attuale vocabolario di esprimersi adeguatamente. E così viaggerebbe verso ciò che era prima di divenire un "uomo telecronaca", al subito prima di gorgheggiare paroloni di cui non conosce il vero significato ma che usa per ingigantire tutto, una parata, un palo, il sesso che non lo convince poi tanto, una mediocre cena fuori, la battuta di un amico o la sua; la sua vita, la sua specie, i miti della sua specie, ciò in cui crede, ciò in cui non crede e che ignora; se stesso: l'essenza delle cose. Prima di diventare una pompa per gonfiare le cose.
Vedendo gli alieni, i sauropodi, o Sauron di Mordor scendere da una gigantesca torre nera, vedendo ciò non gli resterebbe che obliarsi anch'egli nelle nebbie che lo avvolgono e pronunciare una semplice parolina, l'unica che riuscirebbe a dire in quel momento: "gol"
Perché in fondo se non fosse per il linguaggio iperuranico non avrebbe poi molto da dire, sarebbe solo una bocca in cerca del grido che non viene, che non c'è, che non sa. Sarebbe tutto quello che è, quello che semplicemente è. Un gol, una palla che sbatte contro il palo, due ammassi di adipe, del cibo, del cinismo, dell'ironia facilona e così via.
Anche lui sarebbe quello è, e non è poi molto. Gonfiando e gonfiandosi nel linguaggio dell'"uomo telecronaca" da un senso, o meglio, più senso alla sua esistenza.
E io? Io gol.


3 commenti:

  1. Uhm... avevo letto qualcosa di paragonabile in un libro dove si ammoniva a non fare uso di imprecazioni e bestemmie eccessive. Insomma sarebbe meglio limitarsi e lasciarsi libero sempre un livello di potenza superiore, altrimenti quando capitano cose davvero brutte si resta.... senza parole.

    RispondiElimina
  2. Infatti oggi siamo tutti senza parole

    RispondiElimina
  3. è proprio qui l'inghippo! Può andare ancora peggio!

    RispondiElimina