Mi capita spesso di viaggiare in treno.
Oh io ve lo dico subito, stasera sono stanco e scrivo poco. E male.
Dove cazzo ero..?
Stavi dicendo che viaggi spesso in treno - capirai, sticazzi
Sì sì stai buono. Viaggio spesso in treno, sì. E niente, sono lì sempre piuttosto organizzato, libri, nintendo o pc. Più raramente una compagnia umana. E, guardandomi attorno, vedo altri come me - anche loro libri, pc, nintendo e compagnie umane -, e altri che invece no: non sono come me!
Cosa caratterizza queste persone, che, voglio dire, si fanno viaggetti mica da ridere, 3/4 ore, pure 6, se vanno al sud anche un paio di giorni, e dicevo, cosa li caratterizza?
A caratterizzarli, è vero, è una curiosa convinzione, probabilmente dovuta al loro abituale stato di coscienza: il tedio, che li porta a credere che loro, pur dovendo fare diverse ore di viaggio - ma foss'anche una -non devono minimamente trovarsi qualcosa da fare.
Benedetto figliolo, che vuoi fare sul treno, ti prendi il caffettino e parli di tette con l'amichetto tuo? No, sul treno vige l'immobilità delle cose.
Benedetta figliola, cosa vuoi fare sul treno, randomare cazzi e spettegolare con le amichette tue? No, sul treno vige il silenzio.
E così, questi geni del saper viaggiare - spesso, ho notato, viaggiatori assidui - finiscono o per fissare lo stesso punto per tempi lunghissimi, o per rifugiarsi nel classico salvagente del passeggero sprovveduto: rimirare i paesaggi fuori dal finestrino. Solo che siamo in Italia, che cazzo guardi, le betoniere?
E già un filino di bava si intravede nel morto tempo che trascorrono in apatia. Ogni tanto lo sguardo si accende, come se stessero cercando di definire un quadro al buio; ogni tanto si attenua, e sembra che sonnolenza li colga. Infatti, gli ignari, cosa fanno? Beh, questa poi, se ve la racconto non ci credete mica. Parola mia che provano a dormire. Non so se mi spiego.
A DORMIRE!!!
Ma che s'è mai visto uno che ci riesce in treno? Oddio, pure lì, i terroni, dopo il primo giorno che viaggiano a vela verso la calabria ci riescono, ma che vuol dire, son cose estreme quelle, no?
Ecco, ad ogni modo provano a dormire. Pacifico che ci possono giusto provare e dopo pochi minuti saranno di nuovo lì a sgranare gli occhi e guardarsi intorno. Studiano, studiano il posto. Poi come è ovvio sopravvengono proiezioni psichiche e deliri mistici vari, seguiti quasi sempre da una simbiosi cardiaca col rumore del treno. Questo è uno stadio finale e in tali soggetti si possono notare a occhio nudo le cellule cerebrali fuoriuscire dalle orecchie.
E niente, io quelli lì proprio non li capisco. Tuttavia, per essere maggiormente preciso, ho chiesto di chiedere un parere scientifico al dottor Morte, di cui allego foto.
Bene. Cosa ci dice, dottore, riguardo questo particolare tipo di passeggeri?
Sono delle teste di cazzo.
Grazie dottore.
Ho pensato anche, a essere sincero, che questi mesti viaggiatori, fintamente meditabondi, in realtà pensassero semplicemente di riuscire a socializzare. E mi son detto: dunque esiste ancora qualche anima pia che vuol bene al prossimo, dei veri anarchici!, e dopotutto come dare loro torto, in una società sempre più balcanizzata, dove ci chiudiamo nel guscio di noi stessi, essi sono orizzonti al tramonto che risplendono benevolenza.
No, sono solo delle teste di cazzo pigre e apatiche.
Come vuole dottore, del resto li stavo coglionando.
Che dire, tutto qui.
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