venerdì 24 novembre 2017

Dialogo con un'amica




A = amica
I = io

In un pomeriggio freddo e ventoso d'autunno.

A - Come ci siamo arrivati su questa terra?

I - Iniziamo col botto! se intendi noi come vita dev'essere stata colpa di qualche brodo primordiale difettoso o una meteora infetta. Se parli di noi due, beh, siamo il risultato di migliaia di generazioni di uomini. Il che francamente è scoraggiante. Insomma, pensare che una motitudine di persone sono nate, hanno vissuto, sofferto, veduto perso e pianto solo per far nascere noi due, io e te, mi fa sbellicare. Anche se sono molto triste.

A - L'essere umano che prospettive ha?

I - Abbiamo la prospettiva del luogo in cui ci troviamo. Ad esempio se fossi in cima al primo palazzo della prospettiva Nevskij vedrei un lungo viale, tetti e edifici lontani. Mi rifiuto di dare una risposta d'altro genere. Non ne ho voglia e abbiamo appena iniziato a parlare.

A - Dove ti collochi in questa vita?

I - Ora non sono interessato a una collocazione precisa. Ciondolo qua e là. Dire che non sono interesatto però è inesatto. Non mi trovo capace di orientarmi, ecco.

A - Per realizzarti cosa vorresti fare?

I - Ci sto pensando. Da piccolo mi piaceva spiaccicare grilli sulle Alpi. Magari tra i bifolchi di montagna è un lavoro.

A - E se qualcuno ti desse l'opportunità di spiaccicare grilli in montagna, ci andresti?

I - Sì, perché no. Tutto qui.

A - Sei falso. Ora preferiresti un grande amore che ridia gioia alla tua vita, o vincere centomila euro.

I - Le due cose sono simili. Sceglierei l'amore. Anche se forse i centomila euro mi durano di più.

A - E fra un grande amore e una grande amicizia?

I - Rinuncio senza dubbio all'amicizia, che fra l'altro non ho mai capito cosa sia. L'amico è un essere vago, un'abbreviazione sintattica. Io ho dei sodali, ognuno dei quali ha un suo ruolo e una sua importanza nella mia vita. Ma, anche qualora ti riferissi a quel tipo di "amicizia", sceglierei comunque di rinunciare ad essa. Infatti i compagni di viaggio possono essere molti e con uno di meno si può andare lo stesso. L'amore è uno soltanto, e la sua assenza difficilmente bilanciabile con altro.

A - Hai mai avuto quel tipo di amore?

I - Ne ho avuti alcuni, con esiti diversi. Ora me ne vengono in mente tre o quattro. Sì, no quello no. Diciamo cinque. Ma non mi va di scendere nei dettagli.

A - Se ne hai avuti cinque non erano per tutta la vita.

I - Alcuni non potevano esserlo. Altri potevano ma in condizioni sfavorevoli si sono spenti. Alcuni lo sono tutt'ora. In teoria tutti potevano essere per la vita. Poi dipende se alla vita va bene o meno

A -  Sei capace di amare?

I - Quante domande sull'amore... sì, sono capace.

A - Allora quand'eri piccolo non ti è mancato l'affetto.

I - Non mi è mancato nulla da bambino, in tutti i sensi. Capisco cosa vuoi dire. Forse non ne sono capace o lo sono solo in parte. Ad ogni modo è una capacità variabile, o quantomeno lo è per me. Sono soggetto ad alti e bassi. Insomma dipende da così tante cose...

A - Adesso, in questo momento, cosa vorresti?

I - È un esercizio mentale col quale di recente mi sono punzecchiato spesso. Voglio un crodino alla vodka!

A -  Posso esaudire tre tuoi desideri. Cosa scegli?

I - Qualsiasi cosa o ci sono limiti?

A - Te li offro io e ti dico quali. Però devi accettarne uno.

I - Accetto. È stato facile.

A - 1 Puoi far guarire tua madre
2 un buon posto di lavoro
3 io e te restiamo amici per sempre

I - Scelgo il lavoro. Anche se non si è mai sentito di qualcuno che desidera lavorare. Il resto non crollerà, spero.

A - Ora chi c'è al primo posto nella tua vita?

I - Ora davvero nessuno, solo bei fantasmi. Tutti gli altri sono seduti in terza fila.

A -  Forse hai bisogno solo di contorni.

I - Spiegati meglio.

A - Contorni sono le persone che ti fanno comodo.

I - Ho bisogno anche di quello. Ed è ovvio che tutte le persone che frequento mi siano comode, ma nel senso che ci sto bene. Altrimenti sto in casa a sentire Bach.

A -  Sei furbo. Anche con te stesso. Menti e ti menti. O dici la verità? Dai risposte cerebrali e ti nascondi.

I - Lo facciamo tutti, e del resto è molto più conveniente darle col cervello che col cuore. Devo anche dire che più o meno tutte le domande che mi hai fatto finora sono oltremodo fastidiose, specie in questo momento. Per cui, sì, un po' mi nascondo.

A - Hai la testa separata dal cuore. Uccidi le emozioni ragionandole.

I - Non so cosa dire. Non ho proprio voglia di parlarne.

A - Hai ancora quella foto che mi facesti al mare di spalle?

I - Era orribile, l'ho cancellata.

A - Oribile perché ero girata? Non si possono guardare le persone sempre allo stesso modo. Di lato, di spalle, a testa in giù siamo sempre gli stessi.

I - Capisco. Però l'ho cancellata.

A - Che persona ti sembra di essere in base alle risposte che mi hai dato?

I - Ultimamente, ti dirò, per alcune circostanze ho pensato di essere un cazzo di mostro, il che potrebbe influenzarmi nel giudizio. Va be dai, diciamo che sono un mostriciattolo.

A -  Sei narcisista ed egocentrico, e sei tu a fare da contorno agli altri senza accorgertene.

I - Ascolta: Ho scambiato la mia stella del mattino, con un po' di brace morente/che ora è cenere nel camino/tranne i rimorsi non ho più niente. Ti piace? la scrivevo mentre mi insultavi.

A - Sei stanco della vita.

I - Sono stanco di un certo tipo di vita (meno male che dovevamo alleggerire il discorso).

A - Dove vorresti fare un viaggio?

I - In questo momento mi piacerebbe chiudermi in casa con qualcuno di cui apprezzo la compagnia. Un viaggio, se proprio devo debbo, mi vorrei farlo in un altro mondo, ossia nel luogo più distante da questo. Squalificati tutti i conventi, degradato a meta turistica anche l'ultimo eremo, fuggirei volentieri in qualche strano oriente magico di profumi.

A - Ad esempio il Tibet?

I - Mi sa che in Tibet c'è poco ossigeno per me. Inoltre prima ho mentito. Non ho nessuna voglia di viaggiare, non da solo.

A - E allora cosa cavolo vuoi fare?

I - Parola mia che non ne ho idea. Appurato che non fare niente ottiene scarsi risultati, ma anche che non ho la vocazione a inventare piani di vita, al momento mi sento come un Re degli scacchi rimasto solo contro l'altro Re e la sua torre. Non posso, come lui, che tergiversare tra una speranza invisibile e la resa.

A - Non ti annoia vivere così?

I - Frequento poco la noia, ci teniamo l'un l'altro alla larga. Sono pieno di interessi e abituato a vivere rinunciando a molte cose. A volte però è terribile.

A - Che vita inutile.

I - Utile, inutile, a cosa, a chi? Un modo di vivere vale l'altro. Il mistico che passa la sua vita a salmodiare lamenti a Dio nella sua cella ottiene la stessa ricompensa di un Cesare che regna sugli uomini. L'universo non dà premi duraturi né conferisce medaglie alle intenzioni. Certo, vorrei essere felice. Ma chi non lo vuole?

A - Qual è stata la tua massima felicità?

I - Ecco, io credo che la felicità non sia così importante. Vista anche la sua natura instabile, mutevole, inafferrabile, farvi affidamento è un azzardo, tanto più che è così rara e talvolta, per scarsa affinità, irriconoscibile. Preferisco la serenità, variante senile dell'esser felici.
Ad ogni modo... lo sono stato poche volte, e senza sforzo le ricordo tutte. Per l'esattezza sono momenti preziosi incastonati nella mia mente, al massimo una decina. Ma si tratta di scrigni che non apro spesso, perché la memoria appena ne ha l'occasione prova a ferirci.

A -  Stasera vai a divertirti?

I - Esco. Ma non è detto che mi diverta. Inoltre le cose che amo fare non implicano per forza il divertirsi. Mi spiego meglio: divertirsi vuol dire ridere come scemi, non capirci più niente. Io, invece, coltivo passioni, e voglio capire attimo dopo attimo cosa faccio.
In effetti, a essere sincero, c'è l'alcol. In quei casi allora si finisce davvero  a non capirci più niente. Ma quello non è divertimento, è solo un mettere in pausa la realtà.

A - Quindi come esci di casa così torni. È un giro inutile.

I - Cosa vuoi che ti dica... stare in compagnia ci distrae da tutto il resto. In questo periodo la mia presenza mi dà sui nervi, ho bisogno di annegare negli altri.

A - Vuoi un caffé?

I - Ma sì.
Buono.

A - Hai mai toccato una ragazza coi peli che piccano?

I - Che domande... può darsi. Non è importante.

A - Ma non ti dava fastidio?

I - No. Non sto certo a pensarci. Poi che sarà mai.

A - Faresti sesso con una sconosciuta?

I - Con una sconosciuta no. Prima o poi le chiederei come si chiama. A parte gli scherzi, dubito possa capitarmi, ma probabilmente no. Certo, dipende molto dalla donna in questione. Non penso esista una risposta certa.

A - Sei mai andato con una prostituta?

I - Tanti anni fa. Forse ci andrei ancora. Sai, ai maschi piace profondamente andare a puttane. Se un uomo dice il contrario sicuramente sta mentendo.

A - Però si paga.

I - Cinicamente potrei dirti che si paga tutto. Ma non si tratta solo di quello. Al maschio piace tornare a una dimensione dove lui cerca una preda e col potere (dei soldi) la sottomette. Dentro siamo fatti così. Comunque no, ora a pensarci meglio non ci andrei più. Chissà perchè.

A - Chi butteresti giù da una torre tra Filippo, me e Aldo?

I - Mi butto giù io di corsa. Ma se devo proprio scegliere qualcuno butto filippo dopo averlo fatto bere. Così so che non si fa niente.

A - Non uscire stasera, resta con me.

I - No grazie. Ci sono poche persone con cui resterei solo stasera. Ma che dico, in verità non ce n'è nessuna. Anzi una ci sarebbe ma è come se non esistesse più.

A - Chi?

I - Non mi va di parlarne. Cambiamo argomento oppure chiudiamo qui del tutto.

A - Torna presto perché già mi manchi.

I - In qualche modo torno.

A - Ah, a proposito, volevo chiederti di tornare diverso.

I - Puoi scommetterci. Quando tornerò sarò un altro.

A - È una bugia.

I - Ovvio che lo sia. Ma magari non lo è.

A - Se passi una bella serata poi domani stai meglio.

I - Vivo in un periodo avido di oblii. Ho sempre gli occhi spalancati sull'irrimediabile.

A - Se fossi un uomo proverei le donne di tutte le razze per sentirmi bene.

I - Sì. A me va bene anche solo parlare con qualcuno, stasera.

A - Vado a farmi la doccia.

I - Io a ricopiare l'audio al pc.

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