Il sole è maschio. Una volta era neutrale. In altre culture è donna. Il sole fa un po' come gli pare, la gente lo chiama come vuole, e lo osserva creare la vita. Da sempre, fin dalle lunghe notti buie piene d'orrore dei primordi umani, dove lo si attendeva con angoscia. Anche la vita fa come vuole, si sottomette solo al fato.
Intanto io non credo, non posso credere alla stupidità.
I cervelli umani, grosso modo, sono tutti uguali. Sì, ogni tanto qualcuno ha qualcosina in più, ma parliamo di uno su centomila. Non ha quindi senso dividersi in stupidi e intelligenti. Ne ha, semmai, dividersi in chi il cervello lo usa e in chi no. Userò quindi la parola "stupido" come semplificazione per indicare chi il cervello, pur avendone uno funzionante, non lo usa.
Ma per ora vado avanti.
Uomo e donna, invece, hanno lo stesso cervello?
Diciamo che a parte le ben note influenze ormonali il cervello è lo stesso. Sentiamo ora l'opinione di un italiano medio:
Le donne non capiscono un cazzo devono stare solo in cucina e fare figli.
Sentiamone un'altra:
Le donne dovrebbero comandare tutto loro perché sono migliori.
Due opinioni divergenti ma entrambe radicatissime.
Italiano medio si chiede se siano più intelligenti gli uomini o le donne |
Dico bene?
No, in realtà l'ho detto perché mi piace prendere in considerazione tutte le possibilità, ma la verità è che secondo me le donne sono più stupide degli uomini, e vado quindi a illustrare la mia "Teoria della stupidità femminile".
Parte prima: la formazione culturale
Come ben sappiamo si nasce tutti vuoti. Un buon esempio, per rendere questa idea, è il computer, che ha un hardware, che viene creato dall'uomo ed è paragonabile al cervello umano alla nascita. Questo hardware avrà delle specificità tecniche proprie della ditta che lo ha costruito - se si parla di un pc - o delle specificità genetiche - nel caso del cervello umano -, ma in entrambi i casi non sarà utilizzabile senza il software, cioè il programma o i più programmi che gli permettono di esprimere il suo potenziale.
Nell'essere umano il software si chiama educazione.
Capito ciò dobbiamo chiederci se il software, ossia l'educazione messa nell'essere umano, sia uguale per maschi e femmine, e se questi ne vengano ugualmente stimolati di modo da sviluppare una creatività e un'analisi della realtà che sono le basi formanti dell'intelletto.
La riposta è no. E come dubitarne, basta osservare.
Fino a una certa età bambini e bambine fanno le stesse cose, corrono saltano e si divertono. Non parlano ancora col loro cervello ma si limitano a osservare fuori da loro stessi. Poi avviene una specializzazione. Il bambino fa suo un mondo fatto di mostri e guerra, piuttosto che di esplorazione e costruzione attraverso diversi contenitori tra cui videogame e giocattoli componibili. Quello che tutti i maschi io compreso hanno fatto.
La donna ha le bambole. Le fa pisciare, pulisce la bava. A 10 anni compra i primi trucchi. Si pettina tantissimo. Si interessa quasi esclusivamente della sua esteriorità e di come questa venga percepita dagli altri, così che non avrà modo di identificarsi in niente che vada oltre l'estetica. La donna ha la necessità di piacere, ne ha bisogno.
Appare evidente che il bambino sarà enormemente più stimolato dalle sue attività che lo porteranno a sviluppare una notevole fantasia, mentre le bambine tenderanno più a intraprendere comportamenti apatici funzionali al loro divenire madri attraendo sessualmente un compagno - che è anche quella una forma di estetica: pancione, bambino in braccio, passeggino, uomo affianco, ecc ecc.
Insomma, per riassumerlo in un concetto breve - e la brevità qui è preziosa -, l'uomo si forma per diventare un sognatore, la donna per diventare una madre. L'uomo i figli li sogna, la donna li fa. Non si capiranno mai.
È evidente che la femmina non potrà che essere svantaggiata da questa formazione, mentre il maschio trae enormi vantaggi dalla sua iper-stimolazione grazie al fatto che, semplicemente, si interessa o viene indotto a interessarsi di più cose.
Ho fatto esempi puramente contemporanei ma è sempre stato così: se non erano le bambole, per le donne, era il ricamo. Per gli uomini gli studi umanistici. Ecc ecc
Parte seconda: le specificità evolutive
Ora, per questa seconda parte (sempre che abbiate proseguito nella lettura), partirò da una mia personalissima interpretazione complementare dell'evoluzione.
Il leone e il coccodrillo.
Avete presente un leone, no? Bene, cosa fa?
Dico proprio dall'inizio, cosa fa? Intanto nasce, poi succhia il latte, si rotola, viene leccato, dopo un po' inizia a camminare. Da quel punto, ossia da quando è in grado di spostarsi, resterà prima con la madre, poi col branco, e infine con altri leoni, per anni. In questi anni imparerà tutto quello che deve sapere per vivere. Come si caccia, come si lotta con altri maschi, come ci si accoppia, ecc ecc.
Lo farà attraverso il gioco, l'osservazione degli adulti e l'esplorazione.
Il Leone nel regno animale ha una buona intelligenza. No, non come quella umana, ma decisamente buona.
Il leone somiglia molto al bambino.
E il coccodrillo?
Un coccodrillo disquisisce di filosofia con una donna |
Beh, il coccodrillo all'inizio esce dall'uovo. Guarda a destra. A sinistra. Si tuffa in acqua e... fine. Non deve fare altro, non deve imparare altro. L'unica cosa che gli serve è diventare grosso, ma sa già come farlo: divorando. Quindi mangia, cresce, sfugge ai predatori. Senza averlo imparato da nessuno ma perché l'istinto glielo chiede.
Poi quand'è grosso si accoppia e inizia a cacciare grandi erbivori. Ma anche questo lo sapeva fin dalla nascita.
Insomma, il coccodrillo è un hardware uscito di fabbrica col software pronto. Non sogna, non impara, si limita ad aspettare; nel regno animale non ha intelligenza, è puro istinto.
Somiglia molto alla bambina.
E gli uomini e le donne?
Grosso modo avviene la stessa cosa. Intanto la donna, a 16 anni, è fatta. Nel corpo e nella mente. Il suo apprendimento del mondo continua, ma l'essere il sesso che genera i figli la spinge alla ricerca di certezze e punti di riferimento che male si sposano con una vera esplorazione della realtà. In poche parole la sua curiosità scema in favore dei nuovi obiettivi: i figli, un compagno che ne assicuri la sopravvivenza. Lo dico in maniera cruda ma sono questi. Dico anche che ci sono delle eccezioni, ma è quasi inutile dirlo. Infondo non siamo tutti uguali.
L'uomo? L'uomo a 16 anni è ancora un bambino, a 30 è un ragazzo... l'uomo non cresce mai, o comunque ha bisogno di molto più tempo per dirsi pronto a entrare nel mondo. L'uomo fa come il leone, gioca per molti anni. La donna, invece, non fa esattamente come il coccodrillo, però è indubbio che si fermi prima.
E come potrebbe questo non influenzare il loro modo di pensare?
Non è, quindi, solo la cultura, ma è anche la natura che chiede alla donna di essere meno intelligente dell'uomo, di rendersi un po' più stupida e, sebbene abbia tutti i mezzi per superare o eguagliare il maschio, non può farlo, né vuole farlo, né è possibile che lo faccia.
Certo, se non ci fossero le donne con la loro materialità, con i piedi ben piantati per terra, la specie sarebbe forse già un ricordo spettrale... ma questo è un altro discorso.
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Ma allora, dico io, è tutto qui? è semplicemente la condanna della natura e di conseguenza della cultura umana?
Forse abbiamo solo esigenze diverse?
Eppure i media non fanno che dire quanto le donne siano intelligenti, molto più dello stupido uomo, spesso dipinto come un cavernicolo. Certo, i media sono seguitissimi dalle donne che stanno molto più in casa. I media si parano solo il culo, praticamente non fanno altro.
Si ma, voglio dire... niente, quindi le donne sono più stupide dell'uomo?
Io, a ben vedere, sarei leggerissimamente tentato, dopo questa vaghissima e breve esposizione delle mie convinzioni (più il post è lungo e meno persone lo leggono) di dire che lo sono.
Eppure mi sento di andare oltre la logica, che andrebbe sempre più spesso superata, e di dire anche che, sebbene il coccodrillo sia ottuso, e nasca "imparato", è sulla terra da circa 300 milioni di anni. I leoni da molto meno, e non se la passano benissimo.
Allora forse l'intelligenza come la intendiamo, come l'ho intesa io in tutto il post, è solo un modo di catalogare le forme di vita, e le differenze di queste forme, del tutto arbitrario.
No, io in realtà non lo so se la donna è più stupida dell'uomo, non so neanche a questo punto chi sia più intelligente tra uomo e coccodrillo. Esiste una percezione di noi stessi, una sensibilità cosciente che chiamiamo anima che ci fa presupporre che la realtà e la verità passino attraverso le nostre caliginose comprensioni. Ma sono solo lucori nelle tenebre, idee accennate, brividi nel vuoto.
Quindi, per concludere, io non so neanche cosa sia oggettivamente l'intelligenza.
Conosco solo quello che riesco a interpretare. E si tratta, appunto, di una semplice interpretazione, una mediazione tra la realtà delle cose e la vita biologica che sono. Ombre, segmenti di comprensione.
Però, se l'universo sta in piedi, è perché le potenze che lo governano si oppongono: una forza da una parte, una forza dall'altra. E tutto resta unito. Anche la vita ha le sue forze, maschi e femmine tengono unita la specie. E l'universo indifferente va avanti, di stella in stella, tra le galassie, e a noi, nella notte dell'esistere, resta solo il fato, che attendiamo come il sole.
Ah, di sicuro le donne si sono procurate un'ottima stampa.Gli uomini perdono per default, perché uno non sta a rotolarsi in questa rissa, e chi se la piglia per queste cose sembra un pirla. Ma quegli atteggiamenti di guerra a tutti i costi delle femministe arrabbiate, quel desiderio di passare a prevaricare a loro volta (e in certe leggi italiane direi che lo hanno ottenuto) mi sono sempre sembrati stupidi.
RispondiEliminaLe femministe sono sciocche come i maschilisti. Due modi diversi di prevaricare senza capire.
RispondiEliminaUn post che mi ha fatto rabbrividire dalla prima all'ultima parola.
RispondiEliminaGrazie per il commento.
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