Avete mai pensato di poter essere, in una certa misura, delle teste di cazzo?
Sì, insomma... c'avete mai pensato?
Ora, per esser chiari, va subito detto che il termine "testa di cazzo" è molto vago, per alcuni indica un comportamento aggressivo, per altri troppo passivo, per altri ancora una persona esageratamente egoista. Quest'ultimo, devo dire, ci si avvicina più di ogni altro.
Infatti, per dire, oltre all'esservi mai chiesti se lo siete - una testa di cazzo - vi sarete anche chiesti, immagino, cosa voglia dire.
Hum no, per qualcuno sarebbe bellissimo, ma no.
Io intendo, e badate che per intenderlo tale c'ho messo un po', uno che fa la parte del cazzo.
Intanto il cazzo cosa fa? Penetra.
E fin qui ok.
Quindi?
Quindi gode, ma solo lui.
Infatti diciamo che non è proprio solo, dietro ha i coglioni. E loro non godono, anzi, prendono delle botte ma restano fuori. Si prendono il peggio del gioco. Così da qui si deduce che una testa di cazzo faccia proprio la parte del cazzo, cioè goda, a discapito dei coglioni di turno.
Spiegato ciò ripeto la domanda: credete di essere teste di cazzo?
Ma nooo, ma chi io?
Si, tu, dico a te. Lo sei?
Io.. cioè, a volte sono davvero individualista, per non dire cinico. Ad esempio faccio certe battute, certe considerazioni che...mi faccio paura da solo. Per lucidità, per completezza, impeccabili. Sono un po' cattivello. Poi si, penso molto a me, quasi solo a me.
Allora non mi sbagliavo, tu che leggi un po' testa di cazzo lo sei.
Perché?
Cioè, ok, l'essere umano ha degli istinti che vanno soddisfatti, da cui nasce l'esigenza di prevaricazione sugli altri. E va bene, lo diamo per scontato questo.
Ma la cattiveria gratuita? Perché noi teste di cazzo, io che leggo e tu che leggi, un po' cattivelli gratuitamente lo siamo. E quello da cosa nasce?
Io me lo sono chiesto spesso.
Una volta - che ansia quando si inizia con "una volta" - la gente era meno cattiva. Lo era, specie se faceva la fame o in un qualsiasi contesto in cui i sensi e gli istinti si affinavano, ma difficilmente lo era per diletto.
Mi spiego meglio: la cattiveria non era sentita come necessità. Caso mai ci si arrivava per noia, o per bisogno.
Di che "una volta" parlo?
Fate voi, diciamo fino a 30 anni fa. Ma sarò molto vago su questo perché richiederebbe troppo tempo.
Bene, e com'è che ora siamo tutti, hum... come dire... tutti così... com'è che ora c'è, diciamo così, questa rabbia sociale?
Uno potrebbe dire che, ad esempio, essendo il mondo di oggi più complesso, ed essendo le persone di conseguenza iper-stimolate, si tende tutti a rilasciare una maggiore aggressività per via del cervello stressato.
Va bene, ma la cattiveria? questo spiegherebbe l'aggressività, caso mai. Non il cinismo nero che ci attornia.
Io credo dipenda, tanto per cambiare, dal nostro folle modello di sviluppo.
Ecco, alla fine l'ho detto. Potevo dirlo subito, certo, ma poi il post sarebbe stato troppo breve e me lo avrebbero fatto notare (ma tanto chi mi legge?), dicendo che, sì, bello, però, insomma... tutto qui? Allora l'ho tirata un po' per le lunghe. E devo dire che un po' me ne vergogno. Ma non per averla tirata per le lunghe, no, mi vergogno di non aver, alla fine, nessuna risposta pratica, e di lanciare lì continue domande. Ad esempio: perché dipende dal modello di sviluppo?
Andiamo ad analizzarlo brevissimamente.
Intanto tu non vali niente. Si, tu che leggi. Non vali nulla, sei uno schifo.
Ah, hai comprato quella cosa e anche quell'altra? Non lo sapevo. In questo caso... vali un po' meno di niente. Ma sempre poco è. Sei ancora uno schifo.
Come dici? guadagni così tanto e ti compri così tante cose? Ah! ma in questo caso qualcosa, ora, la vali. Diciamo che vali come... come quello che puoi comprare. Ok, Sì. Sei il tuo potere di acquisto.
Perché, vedi caro mio, il sistema funziona così. È finito. No, non nel senso che sta collassando, non ancora almeno. Nel senso che è un sistema finito. Il mondo è un sistema finito, ok?
Ha tot terre emerse, che hanno tot foreste, tot minerali, tot risorse del sottosuolo, toto aree coltivabili, ecc ecc. Il nostro sistema economico, invece, è infinito, ossia va avanti con l'algoritmo della crescita che non ha mai fine.
È chiaro che per funzionare dev'esserci un elevato tasso di consumo non accessibile a tutti ma desiderabile, di adorazione dell'effimero, e per fartelo capire meglio sei stato educato proprio a questo. Così, nel momento in cui questo meccanismo subisce una frustrazione individuale, nel momento in cui si intoppa, e non puoi consumare come vorresti, o non riesci a raggiungere quella posizione sociale a cui inconsciamente ti abbiamo fatto anelare, in cui ti abbiamo fatto credere, ti incazzi, divieni cupo, ti disilludi e... e puff! rancore, cinismo, cattiveria e odio verso gli altri. Ti sfoghi odiando, detestando, diventando critico. Più che critico: sei un super-critico di tutto.
Ah, ma allora non sono io che sono una testa di cazzo. È il sistema!
Eh no. Tu un po' del tuo ce lo hai messo. È come la depressione. Cosa fai, ti curi quando sei depresso? non serve a niente, ormai lo resterai per tutta la vita. Oggi un po' di più oggi un po' meno. Dovevi curarla, la depressione, quando stavi bene. Infatti è una malattia che non si cura, si previene e basta.
E così la rabbia sociale. Ma che fai, sei un consumista incallito da anni e non te n'è mai fregato niente degli altri, e ora che sei col culo per terra chiedi aiuto?!
Ma dovevi capirlo prima che il sistema non lo permette. E così dovevi curare la tua rabbia sociale prima che esplodesse, coltivando te stesso in altri modi che non fossero quelli del consumismo. Pensi che 50mila barboni di new york non siano una classe sociale a se, che siano solo capitati per caso?
Il sistema prevede la rabbia, la disillusione. Un po' come prevede la depressione.
Allora c'è solo la rabbia. Per chi non riesce, non si soddisfa nel sistema, con le regole del sistema, c'è la rabbia. Non esiste altro. Esisteva, certo, ma dovevi capirlo prima.
Ormai è tardi, hai già iniziato a giocare. Sarebbe come spegnere il nintendo mentre mario precipita in un burrone e dire: non amo i giochi dove si muore.
Ma lo sapevi che si moriva!
E siccome la rabbia sociale è alla base del sistema tutti siamo incazzati come gatti sotto un temporale.
Poi guarda, te lo dico col cuore in mano: visto che parli tanto - ormai mi rivolgo direttamente a te - di cambiare, di rivoluzionare il modo di vivere, ti dico che l'asceta dovevi andare a farlo all'inizio, quando hai capito che era tutto terribilmente malato. Invece sei restato perché ti piaceva, perché era comodo.
E ora che le cose vanno così così...critichi, e sotto sotto hai iniziato a odiarlo il sistema.
Un po' tardi.
Già. Anche per recuperare una comunicazione genuina, un modo di esprimersi che non passi per gli estremi che incarnano tutti gli esempi che riceviamo.
Io? anche io sono restato. Dove potevo andare poi... poi a me criticare m'è sempre piaciuto. E sono sempre stato insoddisfatto, che è la base per criticare. Lo abbiamo detto finora, se non sei insoddisfatto non sarai mai cinico, e se non sei cinico non hai capacità di critica...
È come se l'unico modo per capire il mondo fosse esserne insoddisfatti e, una volta allontanatisi da esso - almeno mentalmente - poterlo vedere quale realmente è: un grande canile. E tutti abbaiano.
No, io sono stufo. Basta, non voglio più capire.
Ho capito che non c'è niente da capire.
Capire che non c'è niente da capire... Ma non è ancora capire? (Cit. Gaber)
Va be, vado a giocare col nintendo. Finché posso, io, gioco.
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