lunedì 29 maggio 2017
I drogati
Uomini senza fallo, semidei
che vivete in castelli inargentati
che di gloria toccaste gli apogei
Noi che invochiam pietà siamo i drogati
De André
-Considerazioni sulla Droga-
La più alta forma di vita è Il Drogato: tutte le altre sono complici dell'esistere.
I giardini pubblici senza drogati sono una vergogna.
Il Drogato è innanzitutto un politico, la sua linea è la più lontana possibile dall'essere.
Compromessi per sempre con la vita, rimpiangeremo un giorno di non averle detto di no. Di non esserci negati definitivamente nella droga.
Se, come dice il Buddha, la vita è dolore, come rimproverare chi se ne tiene alla larga, obliandola nelle droghe?
Frequentatore di tutti i vuoti, demiurgo del nulla, spetta al drogato sfidare Dio nella competizione del non-esistere.
Una società senza drogati è necessariamente ridicola.
Gli amici sbagliati sono quelli che non si drogano.
Il grande vuoto dell'esistenza è tale finché non ci si navigava dentro, finché non lo si riempie di rotte sognanti. Noi siamo vele e la droga è il vento.
Compatisco la lucidità.
Qualsiasi droga che aumenti la partecipazione alla realtà è una follia. In verità vi dico che solo ciò che ce ne allontana è degno di decomporci.
La cocaina non è una droga perché aumenta la nostra capacità di vivere il reale, ce ne rende maggiormente partecipi. Insomma, aumenta l'intensità del vivere, e questo è vergognoso.
Droga è solo ciò che dà oblio dalla vita, che ci allontana da tutto, a partire dai nostri simili.
Un eccitante non è droga. Droga è solo ciò che allontana e isola. Droga è non-partecipazione, Droga è andarsene via, Droga è la putrefazione di ogni ridicola speranza, sacrificata a un oblio nero, che si sogna senza sperare.
Non riesco a spiegarmi il mistero dell'universo se non col fatto che ce ne dobbiamo disinteressare il più possibile. Qualsiasi cosa possa esserci d'aiuto è sacra.
Non mi fido dei sani. Tanto meno mi fido di chi non usa droghe.
Le profondità, le lontananze... a cosa serve stare svegli?
Non ho mai saputo cosa farmene della lucidità mentale. La coscienza umana è decisamente ingestibile. Due anatemi che vanno gettati nell'oblio di tutto l'oppio del mondo.
Chiunque parli male della droga ha bisogno di drogarsi.
Tutte le persone ricche e famose si drogano. Dobbiamo dunque ritenere il denaro l'unico mezzo in grado di farci evadere dalle atrocità della vita? Il socialismo nasce allo scopo di creare una società in cui tutti possano drogarsi. Chi parla di diritti sociali parla di droga-per-tutti.
Ho scelto di essere infelice. Ho scelto di non drogarmi.
Badate bene: bisogna essere tetri anche quando ci si droga. Il riso non ha mai aiutato nessuno.
Quello che ci distingue maggiormente dagli animali è la necessità di ingannarci. La coscienza è qualcosa che va gettata via o annichilita.
La morale è relativa. Una morale apologetica della droga non lo è: essa è assoluta.
In un mondo dove conta solo avere o no la Bomba non c'è nulla di più entusiasmante che morire d'overdose.
Cos'è l'overdose? non è forse il nirvana in bianco e nero? il Dharma nelle vene.
L'astinenza è l'anima che rigetta la realtà.
Ho trovato più comprensione in un antidolorifico che in tutto il genere umano.
Gli opposti si toccano. L'ascesi si droga.
Condurre una vita sana è una forma di masochismo, è una sindrome di Stoccolma verso l'universo.
Gli sportivi sono creature imbarazzanti.
Il fascino di un corpo irrecuperabile supera di gran lunga ogni mistero della religione.
Iniziati da sempre al dissolvimento, lo ricerchiamo man mano ci approssimiamo al Vicolo Cieco. Il tutto si riduce a un energico spunto verso il nulla.
L'idea stessa di Salvezza o di Paradiso è drogata.
Così piacevolmente ci arrendiamo ai sogni nel buio del sonno, e la droga è un sogno sconvolto dalla luce.
Il mio unico errore è stato quello di non drogarmi: considerate da voi quale follia è stata, l'evidenza è qui sotto gli occhi di tutti.
Condurre popoli o drogarsi? in entrambi i casi si ha a che fare con dei fantasmi.
L'intero cristianesimo è una forma di empatia verso i drogati. Cristo è stato il primo SERT della storia.
Padre nostro, dacci oggi una via di fuga
ammira la nostra non-volontà
riduci la realtà
e se non facciamo alcun male
liberaci da essa
in volo verso i sogni
amen
E il naufragar m'è dolce in questo Male.
Ma lo avete mai visto un cinquantenne?
È morto di droga, aveva solo vent'anni. È scampato alla vita.
La droga è meglio dell'amore. Perché, diciamocelo, qualsiasi cosa è meglio dell'amore.
È sempre troppo tardi per iniziare a drogarsi.
Se l'ideale è non nascere affatto, e il suicidio impraticabile, l'unico compromesso che resta è di non partecipare, di astenersi da ogni coinvolgimento. Drogarsi per non arrendersi all'evidenza.
Non drogarsi è un delitto che si sconta vivendo.
Siamo tutti uguali solo davanti alla droga.
Vi è un limite di età dopo il quale il cervello fatica ad apprendere nuove cose. Ve ne è uno anche per iniziare a drogarsi. Superato quel momento si è definitivamente condannati alla partecipazione totale alla vita. Una partecipazione che piange e vomita sangue. E rimpiange, rimpiange tutto.
All'inizio era la tenebra e lo spirito di Dio aleggiava sull'abisso. All'inizio dei tempi, quindi, tutto era Nulla. Un secondo prima che iniziasse la nostra cosmogonia non c'era niente. Ma allora cos'è un eroinomane se non un predicatore escatologico incarnato? Egli cerca in vita quel nulla primevo dal quale siamo precipitati nella materia e dentro cui dovremo tornare. Quale saggezza! e il mondo non la comprende.
Esiste solo chi sta male. Gli altri non esistono davvero, sono fantasmi di un'altra realtà che confina con la nostra.
In un adagio di Bach ci sono tutte le droghe del mondo.
L'alcol è una droga legale. Ma ambigua. Agisce in base all'umore, in tal modo può creare grandi euforie o tristezze dilanianti. Ci asseconda, ampliandoci.
Francamente, non ho mai preso sul serio chi si dedica attivamente a crearsi un avvenire. Non mi riesce di capire cosa si aspettano costoro, né cosa vogliono. Tolte guerre e razzie, non ci resta che barcamenarci con l'inutile. Da cui sgorgano tutte le nostre passioni.
Chi si rende conto che nulla ha senso è perduto. Cosa se ne fa un individuo del genere della vita e degli altri che la abitano? Allora, decisione definitiva, si dà ai campi, e corre nel bosco delle droghe. L'eroina non ha mai deluso nessuno. E io non l'ho mai provata. Io, a dire il vero, non ho mai fatto uso di droghe, ad eccezione di qualche risibile spinello raffazzonato qua o là. Che sconsideratezza, e dire che non vi è altra forma di salvezza che la droga.
Ora è troppo tardi, non mi resta che rimpiangere una vita gettata alla lucidità mentale, e invidiare chi ha scelto di non-vivere, chi si è ammazzato da giovane, chi ha detto: No, questo mondo non mi interessa. Non ho nulla da fare. Niente da dire. Le altre persone... non le ho mai capite. E non le ho capite perché non mi interessa capirle. Voglio solo resistere fino al definitivo non-esistere - compimento del non-esistere di qua.
Ho scelto la droga, ho capito che nulla è reale, solo la follia dei sogni ci appartiene davvero.
Qualsiasi interazione sociale è davvero efficace solo con l'uso di droghe. Altrimenti fa ridere, e anche un po' schifo.
L'unica cosa che può sostituire con una certa efficacia le droghe, è la religione. Ma la nostra società non rende possibile alcuna forma di spiritualità. Qualora la si possedesse, la uccide. La società dei consumi necessità l'ateismo. Così il Vuoto viene riempito dall'estetica, o dall'annullarsi. Talvolta dall'estetica dell'annullarsi. Si cura solo la propria esteriorità essendo la sfera interiore appassita e mancando il nutrimento per essa. Una società di bellimbusti. O una società di drogati. O entrambe le cose.
O nessuna delle due, del resto fa lo stesso. Fate conto che non abbia scritto nulla.
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