domenica 7 febbraio 2016
Alberto Angela è una merda
La cultura, il sapere cose, non piace a tutti, a certuni viene persino a noia, ma a chi piace, per necessità o per passione, va di cercarlo un po' ovunque, persino in luoghi che, di questi tempi, non sembrano particolarmente adatti a diffonderlo. Uno di questi è la TV.
Fra i tanti o pochi programmi che si occupano di diffusione culturale ne potrei elencare diversi, ma mi soffermerò ora su uno di essi, o meglio, su un personaggio ad essi legato, cioè l'alberto angela qui già - ahimè - esposto in foto.
A me alberto angela sta sul cazzo, si muove come un orango che prende a schiaffoni la nebbia ed è così narcisista da darmi la nausea. Nulla contro i narcisisti, s'intende, ma lui non ha ritegno. Poi, diciamolo, ha proprio la faccia da posacenere che ti viene voglia solo di spegnergli cose roventi addosso. Intendiamoci, di gente così ce n'è a bizzeffe senza che debba scomodare proprio lui, eppure gli riesce di eccellere con noncuranza in una qualità ben specifica, ossia fingersi e venir percepito come intellettuale senza esserlo.
Mi imbatto, di tanto in tanto, su pagine, in rete, che ne celebrano la grandezza, lasciando intendere che lui, l'alberto angela, sarebbe , dicono, l'esempio di come gli italiani dovrebbero essere. In realtà egli è l'esempio di come gli italiani sono, senza idee e impersonali. Nei suoi orribili programmi fatti da filmati comprati un tanto al chilo dalla TV inglese o americana, e nelle ospitate, l'alberto mai, e dico mai, che s'avventuri a esprimere la sua opinione su alcunché, tanto che sembrerebbe proprio non averne alcuna. In aggiunta al mestiere dello spiegare, ma sarebbe più adatto definirlo presentare o introdurre un argomento, non porta altro. Al di là di una studiata parvenza d'entusiasmo, parrebbe quasi uno che, per così dire, ha la testa vuota.
Ma come? mi si presenta come punto d'arrivo del genere umano un personaggio che non si esprime su nulla?
Ma come? lo si sventola quale intellettuale quando in vita sua non ha mai esibito una critica, accompagnato un argomento con un suo convincimento personale?
Ma per questo andava bene anche un presentatore qualsiasi.
Che equivoco dannoso, quanti danni fa alberto angela! Il messaggio che gli esplode tutt'intorno è questo: idee e convinzioni non servono. E ancora: la diffusione culturale non necessita di alcuna interpretazione, la si può recitare a memoria come una guida turistica qualsiasi, e questo egli è, di volta in volta, guida turistica o conoscitore di luoghi in cui introduce il suo povero telespettatore, stordendolo di ovvietà preconfezionate. La fase finale della cultura mass-mediatica, un prodotto che non approfondisce né permette di riflettere su niente che non siano le immagini e le vuote parole che le accompagnano.
Allora, dico io, non è forse peggio, molto peggio alberto angela - intorno al quale, tra l'altro, s'è diffuso uno strano culto sessuale, per cui diverse donne vorrebbero giacervi affianco; perché mai? perché non ha idee personali e ha la stessa espressione sia che parli delle allergie primaverili o della musica di Bach, cioè quel suo sorriso ebete? -, dicevo, appunto, non è forse molto peggio alberto angela dell'ultimo fra gli imbecilli che ci rincorrono dalla televisione?
Da questi ultimi non ci si aspetta null'altro che una vuota evasione, mentre davanti ad alberto angela il pubblico meno accorto rischia di perdersi in colossali ambizioni di chissà quale miglioramento culturale, quando invece ottiene lo sesso vuoto sopracitato, che a lui pare chissà cosa, e non è altro che l'ennesima esercitazione a non pensare.
Allora scopatevi alberto angela o, a seconda della vostra inclinazione, fatelo presidente della repubblica, o quel che vi pare; ma, per piacere, fate sì che non si occupi più di diffusione culturale, perché come diceva qualcuno di cui ora non ricordo il nome, l'intellettuale è essenzialmente un insoddisfatto che, tradito dalla realtà, si ingegna di raccontarla per come esso la percepisce, attraverso lo strumento della critica e della reinterpretazione, e non un manichino col copione, cotonato, e, diciamola tutta, pure raccomandato, sennò col cazzo che stava lì, il che beninteso è la sua colpa minore.
Quindi, in conclusione, se la cultura, la storia, l'arte, sono le massime espressioni dell'umano, in splendore o in atrocità, esse vanno raccontate da chi ciò lo ha compreso nella sua interezza e parimenti si fa carico di spiegarlo agli altri con mezzi adeguati. In questo per me consiste la diffusione di ciò che è bello o che è stato, e il personaggio quivi descritto non mi pare appropriato.
Naturalmente tutto ciò non ha alcun senso, e sperare in checché sia è vano.
Scritto e non riletto.
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