Era il..mh..2005? 2004? Chi cazzo si ricorda più.
So solo che ero un universitario svogliato ed annoiato, già allora altamente disfunzionale e con l'autismo classico di ogni 20enne che si rispetti.
Le persone le salutavo con vaffanculo e la vita era tanto più semplice (specialmente perchè ridevano e pensavano scherzassi).
Essendo "nato" nell'internet 1.0 (almeno in Italia) vivevo il lento declino che ha portato all'internet 2.0 attuale (social e merda interconnessa ad ogni buco di culo umano) con un profondo sconforto.
Immaginate di poter toccare un piccolo rinascimento, entrando in un "mondo" dove l'idiota era una piccola minoranza trascurabilissima.
Dove circolavano idee originali .
Dove potevi incontrarti e scontrarti con mentalità capaci di reggere un dialogo piuttosto facilmente.
Dove potevi conoscere personalità particolarissime, magari finte, magari vere. Chi se ne fotteva?
Dove, tramite forum e chat, potevi entrare in altre realtà totalmente dissimili dalla tua.
Di persona, ovviamente. (grazie, Ferrovie dello Stato).
Alla fine dei conti ero davanti al computer e non in una cazzo di discoteca per un motivo, no?
Passare delle giornate chino su una tastiera ha i suoi contro ovviamente.
Vedi la bassa % femminile rispetto ad una qualsiasi serata in un pub.
Vedi la perdita della vista, pezzetto per pezzetto.
Vedi l'interesse in ribasso per ciò che è magari a due metri da te. Magari in favore di qualcosa a 134515km di distanza.
Ma, cazzo, i vantaggi.
Passi da una situazione in cui trovare/conoscere realtà musicali come l'Industrial risulta una ricerca sulla falsariga del santo graal a un posto dove con un click (e un bel pò di pazienza, erano appena passate le connessioni a 56k..) puoi procurarti delle piccole perle e aprirti interi filoni.
All'epoca ero un mix tra una sorta di protometallaro rincoglionito e il darkettino per esigenze di copione (qualcosa di musicale più una buona fetta di narcisismo).
Pertanto avevo conoscenze con persone del genere, specialmente tramite chat e forum improbabili.
Un buon 90% era l'esempio generale di come le mode avessero traviato generazioni intere.
L'equazione è semplice:
Fare il personaggio porta adattamento all'ambiente.
Essere nell'ambiente permette di ottenere riconoscimento
Essere riconosciuti rende credibile il personaggio
Essere personaggi credibili porta figa
Il resto penso sia sorvolabile.
Fortunatamente un 10% di questa massa (e se penso adesso al concetto di massa su internet mi vien da ridere) non era lì per cercare di realizzare l'equazione.
E da quelle persone, cazzo, ho imparato e ho continuato ad imprare.
Alcune di queste persone le ho ancora "attorno" tutt'oggi, dieci anni e infiniti casini dopo.
Certe fanno schifo come esseri umani, certe si sono realizzati e sono praticamente l'opposto di ciò che erano dieci anni fa.
Ma cambia poco; la sostanza è sempre la medesima.
Con una di queste persone avevo l'abitudine di scambiarmi canzoni particolari, sonorità mai sentite prima, artisti trovati saltando decine di myspace (cristo, vintage detected) e andando a spulciare forum e reti di contatti.
Io gli passavo un Devil Doll, lui mi passava un 5ive's continuum research project.
Io rispolveravo i Pholas Dactylus, lui mi presentava i Worship.
Insomma, un rapporto salutare e molto più utile di milioni di parole.
Un giorno appare tutto soddisfatto e mi presenta un certo Woven Hand.
La canzone, se non ricordo male, era Swedish Purse.
Un pezzo singolo da 4mb da passarsi via MSN.
"Bello, provalo".
Lo provo e, cazzo, è bello.
E' materiale da cantautore.
Ed è americano.
Già lì è qualcosa di non da tutti i giorni, qualcosa su cui indagare.
Il suono mi ricorda il country (quello fatto bene, profondo) ma con una nota tetra.
Qualcosa di gotico, vorrei dire.
Ecclesiastico, pure.
Partono le ricerche ed ecco cosa salta fuori:
David Eugene Edwards, classe 1968 .
Cantante e musicista dal 1994.
Americano, nato in Colorado, nonno pastore.
Woven Hand è il suo progetto solista, in un certo senso.
La sua band precedente (e che lo ha reso "famoso") sono i 16 Horsepower.
Il loro genere, se di genere si può dire, è il Brimstone Rock. o Southern Gothic che dirsivoglia.
(bonus, grafica di uno dei loro testi)
Ovviamente scarico tutto il reperibile su di loro e, cazzo, mi si apre un piccolo mondo.
Sacklot'n'Ashes, Folklore, Secret South.
Album che da allora non ho mai abbandonato realmente (e son sempre stati presenti su qualsiasi supporto musicale mi portassi appresso).
La semantica dei testi , i ritmi, gli strumenti, la voce profonda (da predicatore) del cantante.
Tutto componeva ciò che mi serviva allora in ambito musicale.
E compone ad oggi tutto ciò che voglio in determinati momenti della mia vita.
Woven Hand come suo progetto era più..intimo.
Trattava corde differenti, in un certo senso.
Aveva qualcosa di meno aggressivo, meno sulfureo.
Intrigava, sì. Ma aveva un appeal più ostico per me.
Nulla che mi fermasse dall'ascoltarlo a fasi alterne fino ad oggi.
Qualcosa però non lo sentivo totalmente nelle mie corde, non mi faceva gridare al capolavoro.
Negli anni è rimasto nel mio "mirino", per così dire.
Infatti alla fine è uscito Ten Stones (nel 2008 se non ricordo male), sua nuova fatica.
L'album è bello, è fatto bene.
Ma non mi piaceva quasi per nulla.
Cambiato io? Non c'era più allineamento in ciò che desideravo?
Eppure le sue precedenti produzioni non erano cambiate di una virgola per me. So a memoria i testi di una larga parte delle sue canzoni senza aver mai fatto alcuno sforzo d'impararli perchè, cazzo, non mi hanno mai mollato.
Un pò intristito non ho più granchè seguito sue evoluzioni.
Fino ad oggi, intendo.
Fallendo nel trovare una versione decente dell'ultimo album di Battiato (uscito oggi, tra le altre cose) ho riaperto dopo mesi Spotify.
Il quale mi ha detto "dovresti sentire l'ultimo lavoro di Woven Hand"
Appena finito di sentire Battiato provvedo a dargli un ascolto, aspettandomi niente di che.
Il cazzo di cristo morto, altro che nulla di che.
Questo lavoro (all'anagrafe Refractory Obdurate) è pari se non superiore a 16horsepower.
E' come se avesse finalmente trovato la ricetta per unire le sue due anime.
Il brimstone rock grezzo dei primi periodi con la capacità di comporre testi fantastici e profondi, colmi di spiritualità.
Cosa porta tutto questo sproloquio?
Due cose, principalmente.
Primo, ascoltateveli e cercate su di loro se vi interessa della buona musica. (e non date ascolto a Godano se trovate scritto "non il suo miglior lavoro" via youtube, non ci ha capito un cazzo )
Secondo, son diventato un pigro bastardo, sommerso dalle ondate del tutto ad un click proprio dell'internet 2.0.
Questa che ormai è diventata una landa di tutti (rendendo, de facto, internet lo specchio della stessa merda che è fuori dalla rete) in cambio di comodità neppure sognate dieci anni fa ti impigrisce oltre ogni limite possibile, se solo gli si da un'unghia.
Tempo di cambiare un pò di abitudini merdose assunte negli anni.
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