martedì 19 novembre 2013

Il post allegro


Ma cos'è la morte?
Va bene cos'è lo si sa, più o meno. Quello che volevo dire era più un qualcosa tipo Come vive la morte la gente?
La gente non ci pensa. Pensa ad altro. Lo sa che deve morire, ovvio, ma non ci pensa.
Non ha tutti i torti.
Io invece... io ci penso. Non che voglia morire eh, sia chiaro. Che poi non è questine di volere o non volere, tanto cosa cambia... la paura? Irrazionale.
Oddio, non che la morte non faccia paura, però, come dire... diciamo che è morire che fa paura. Il dolore, la sofferenza. Sopra ogni altra cosa a far paura è lo starci percependo mentre moriamo e l'istinto di sopravvivenza ci tormenta nell'agonia, e qualcosa sembra voler uscire dal nostro corpo per fuggire altrove ma non può.
Ecco, quello sì che fa paura. Ma la morte no. Come si può aver paura del semplice non esserci più. Non ci sei, di cosa hai paura?
C'eri. Si ma infondo pensando di non esserci ci sono ancora. E se ci sono ho paura di non esserci, chiaro? boh
Una volta su una lapide lessi questo bellissimo epitaffio: Eravamo come voi, sarete come noi.
Belli gli epitaffi. Mi mettono allegria.
La verità è che non se ne scrivono più di epitaffi come una volta. Anzi, non si scrivono proprio.
Ora ci sono padri pii, madonne, cristi. Ho visto delle tombe colorate. Sì, tipo quei manifesti di paese dove un ciccione tiene in mano una fisarmonica e ti dice che il 22 alle 21 suonerà in piazza della madonna addolorata smutandata accompagnato dalla voce di quella chiattona che si porta dietro, coloratissimi ma contemporaneamente sbiaditi. Ecco, ho visto delle tombe del genere!

Ma c'è davvero questa roba o ti stai inventando tutto?
C'è tutto.
E poi se non ci credete andate, andate a vedere, è pieno.
Tu scegli uno sfondo, una foto, loro ti colorano il tutto, lo stampano sul marmo e tac!
Sei un coglione anche da morto. Che da vivo passi pure, ma anche da morto?!
La verità è che neanche le tombe sono più una cosa seria.
Non c'è più niente di serio.
Ma la morte?
Già, parlavo della morte. Ma come sarà morire?
Morire dev'essere orribile. Sai che stai per sparire, soffri. Dolore, angoscia, sudore.
Poi finalmente muori. Ma come sarà?
Io mi immagino la coscienza che lentamente, come un'onda che si ritira verso il mare, se ne va.
È un mare freddo, è buio. È un mare grande, enorme, infinito. È il mare del per sempre, del mai più, che non ha sponde, non ha spiagge. Non se ne esce mai.
E allora da fuori mi penso come assente. O meglio: provo a sfiorare l'idea assurda per la nostra mente di non pensarmi.
Ma come si fa?
Io non ci riesco. Ci provo, arrivo lì col pensiero e sto cercando di andare oltre il non-esserci. No, non oltre a dire il vero. Sto cercando ancora di capire il non-esserci.
Ma si può non esserci?
Intendiamoci, sono sicuro che molti pensino alla morte come a un sonno senza sogni. O come a un semplice diversivo. Ma diversivo di che?
C'è sicuramente chi pensa che sia un diversivo. Se la cosa non ha un verso qualcuno ne sarà sempre convinto. Perché sì, funziona così: inventare!
Non sai? inventi.
Puoi anche far finta di fregartene, ma delle morte come fai a fregartene?
Allora diciamo che è un diversivo. Ok è fatta.
E quel non-essere? com'è che se ci penso il cervello mi manda una scossa, come a volermi dire "sveglia!"
Forse che nel pensarlo pensa stia dormendo? o è solo un sonno della mia ragione?
Non lo so. Però so che ho visto un pozzo con delle stelle dentro, infondo, lontanissime, dei bagliori abissali. In quel pozzo non c'è vita. Quel pozzo forse è l'universo, e l'universo è ostile alla vita. C'è poco da fare. Ecco cos'è un diversivo. Ma non la morte, è la mia mente che crea diversivi per non pensare alla morte.
Allora forse dovrei smettere di indagarmi, di sondarmi la mente alla ricerca - se c'è - di quella parte del mio cervello che sa, che conosce com'è non esserci, come potrebbe essere il mai più esserci.
E quindi niente. Ora s'è messo pure a piovere.
Ho un lucernario e quando piove sembra sempre che centinaia di nanetti bussino al vetro; o che migliaia di spettri vi si infrangano contro; o che milioni di raggi solari si solidifichino... ma se piove che raggi solari ci sono?
Piove anche col sole.
Diversivi. Ma quel non-essere è sempre lì, aspetta alla fine, in un cantuccio nero. E non sogna. Non pensa.
Non è.

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